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Cittadinanza italiana dopo la maggiore età: riconosciuta per ritardo incolpevole nel presentare la richiesta

Tribunale di Roma, ordinanza del 6 dicembre 2022

Giorgia C. interviene durante il flash mob bolognese del 2016 "Fantasmi per legge" realizzato dal movimento "Italiani senza Cittadinanza" insieme a "Next Generation Italy"

La vicenda riguarda una ragazza nata in Italia ed ivi residente, sin dalla nascita, che dapprima veniva iscritta sul Pds dei genitori e, successivamente, a seguito dell’acquisizione della cittadinanza del padre, diventava cittadina italiana iure sanguinis.

In seguito, a causa di alcune di alcune vicende giudiziarie che coinvolgevano i familiari, anche la stessa perdeva la cittadinanza. 

A causa di un divieto posto dal Tribunale -sezione penale- di Roma, il Comune di Roma non poté rilasciare alcun documento alla neomaggiorenne, di talché la ricorrente non riusciva a presentare domanda per il riconoscimento della cittadinanza italiana entro l’anno successivo al compimento della maggiore età.

Quindi, dopo avere – in ritardo – presentato istanza di riconoscimento della cittadinanza al Comune di Roma, la richiesta veniva restituita alla giovane senza alcun provvedimento espresso, venendo dichiarata improcedibile.

A seguito di tale rifiuto, veniva proposto ricorso innanzi al Tribunale di Roma che si pronunciava fissando i seguenti principi:

  • che la residenza effettiva può essere data con ogni mezzo e che, nella fattispecie, era stata provata dalla ricorrente, “con ogni documentazione” in ciò rifacendosi a giurisprudenza consolidata;
  • e che, ai sensi dell’art. 33 del d.l. 69/2013 “all’interessato non sono imputabili eventuali inadempimenti riconducibili ai genitori o agli uffici della Pubblica Amministrazione, ed egli può dimostrare il possesso dei requisiti con ogni idonea documentazione”, pertanto, l’incolpevole inadempimento della P.A non è imputabile alla ricorrente e pure essendo passati anni la ricorrente veniva dichiarata cittadina italiana.

Si ringrazia l’avv. Armando Maria De Nicola per la segnalazione e il commento. Il ricorso è stato seguito assieme all’Avv. Giulia Perin e vi è stata anche la partecipazione degli studenti della Clinica Legale di Roma Tre.