Un nuovo e importante report di monitoraggio nel CPR di Macomer (NU) curato dal progetto InLimine dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) ci offre un quadro particolarmente preoccupante soprattutto rispetto alle violazioni del diritto alla salute e alle gravi mancanze nell’accesso alle informazioni delle persone trattenute nel centro.
«Il CPR di Macomer» – si legge nel report – «è diventato operativo a partire dal 20 gennaio 2020 inizialmente pensato come strumento di deterrenza e contenimento rispetto ai flussi migratori provenienti dall’Algeria, o comunque rivolto alla gestione di quello che è stato narrato come crescente fenomeno di sbarchi diretti di cittadini stranieri sulle coste meridionali della Sardegna.
La struttura è gestita attualmente dalla Ekene Onlus Cooperativa Sociale». Ekene con sede in Veneto è l’attuale ente gestore del CPR di Gradisca e diretta emanazione della coop. Edeco (ex Ecofficina).

Il report del monitoraggio di ASGI svolto il 28 giugno 2022 nel Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Macomer denuncia violazioni di diritti fondamentali e richiama le autorità competenti al rispetto degli standard di legalità.
La richiesta di accesso al CPR di Macomer è stata formulata il 6 agosto 2020 in seguito ad una serie di episodi e proteste verificatesi all’interno della struttura che denotavano un serio malessere da parte dei trattenuti. Difatti diversi difensori ed associazioni, riferivano che si erano verificati almeno tre tentativi di suicidio e diversi episodi di autolesionismo durante i soli primi sette mesi di apertura del CPR. Inoltre molti trattenuti raccontavano anche di una somministrazione frequente e spesso innecessaria di ansiolitici e calmanti da parte del personale medico.
Sempre da quanto riferito dai trattenuti emergeva un palpabile e diffuso disagio psicologico legato ad una apatia che cresce proporzionalmente al trattenimento e di cui non avevano mai sofferto in passato neppure da parte di coloro che provenivano dall’esperienza carceraria.
Il report, presentando una testimonianza di una persona trattenuta e basandosi sulla visita e sui dati forniti dalle autorità competenti del centro, fa emergere un quadro preoccupante. Numerose e gravi criticità caratterizzano le condizioni materiali del trattenimento e le violazioni dei diritti delle persone trattenute.