Questa fotografia è stata scattata a Melilla, il 24 giugno 2022. Quel giorno nel tentativo di massa di oltrepassare la barriera e il filo spinato del confine fra Marocco e Spagna, tra Nador e Melilla, ci sono stati 27 morti e 77 desaparecidos. Un tentativo represso nel sangue, una delle vicende più violente e brutali mai avvenute, un’altra strage causata dalle politiche di esternalizzazione delle frontiere dell’Unione europea e dalla violenza e dal razzismo sistemici nella gestione delle politiche migratorie.
Ce lo ricorderemo anche per questo massacro, il 2022.
Ancora una volta le vite delle persone sono state usate come merce di scambio nelle relazioni tra Paesi terzi, Stati membri dell’UE e le istituzioni europee.
Forse non avremo mai verità e giustizia, come non la avremo mai per le tante stragi che si compiono nel Mediterraneo, mentre continua un’assurda criminalizzazione del governo italiano contro le organizzazioni che salvano vite umane. O non la avremo per le morti di CPR, per le persone che non hanno commesso alcun reato e muoiono in custodia dello Stato italiano, oppure per tutte le persone che perdono la vita nei lager libici o lungo le rotte migratorie dimenticate perché troppo nascoste.
Il 2022 è stato l’anno anche dell’uso sempre più spregiudicato del termine selettività, di chi può superare un confine e chiedere protezione, come nel caso dei profughi dall’Ucraina, e chi invece è costretto a rimanere bloccato nel paese in guerra o ad una frontiera militarizzata. Di chi può essere accolto nel sistema di accoglienza o sbarcare da una nave, e chi invece deve essere rispedito indietro o lasciato dormire all’addiaccio e morire di freddo.
Nei tanti drammi, nelle tante profonde e vergognose ingiustizie che abbiamo raccontato, prevale sempre anche uno spiraglio, una possibilità a cui è necessario aggrapparsi. Per quanto sia in atto una guerra contro le persone migranti, il desiderio di libertà e la lotta per la vita, alla fine, non possono essere bloccati. E’ in fondo quello che ci dice un altro scatto che ritrae tre giovani, probabilmente nigeriani, che hanno rischiato la vita viaggiando per 11 giorni seduti sul timone di una petroliera partita dalla Nigeria alla volta delle isole Canarie, dove sono giunti disidratati e indeboliti ma vivi. Un simbolo di determinazione e coraggio.

Di seguito abbiamo raccolto alcuni dei contenuti più significativi pubblicati nel 2022. Ne abbiamo selezionati 20. Un altro articolo, invece, raccoglie i reportage della nostra redazione.
Razzismo e antirazzismo oggi: pratiche di decolonizzazione e prospettive postcoloniali
Con Annalisa Frisina, professoressa all'Università di Padova e Igiaba Scego, scrittrice e giornalista
Abitare la frontiera (confinarla e sconfinarla)
La recensione del volume di Luca Giliberti (Ombre Corte edizioni)
Tecnologie digitali: come sta cambiando il controllo dei flussi migratori?
Intervista a Laura Carrer, co-autrice della ricerca «Tecnologie per il controllo delle frontiere in Italia»
Dai confini ai centri di detenzione, la Polonia dei diritti negati e delle violazioni
Le proteste contro il muro nella foresta di Białowieża, Patrimonio Unesco dell'Umanità
Parwana Amiri: «Per quanto tempo ancora dovremmo tacere?»
Le parole della scrittrice e attivista, sono un contro-discorso al “mondo libero” e tracciano una via nella lotta contro i confini
La violenza della detenzione nei CPR: due testimonianze
La detenzione senza reato e senza diritti. La violenza in questi centri è all’ordine del giorno
Le donne e i luoghi di frontiera: Schmoll ci aiuta a “femminilizzare lo sguardo” sulle migrazioni
Una recensione del libro di Camille Schmoll, “Le dannate del mare. Donne e frontiere nel Mediterraneo”
«Sì, solo la lotta libera»
Intervista a Soda Niasse, attivista senegalese alle Canarie di Somos Red Solidaria
Un mese dopo Melilla: gli orrori di cui non si parlerà mai abbastanza
Un’inchiesta dell’Associazione Marocchina per i Diritti Umani (AMDH) rivela l'esatta dinamica del massacro, gli antefatti e le conseguenze
Eleonas Camp e le luci della resistenza ad Atene
Il racconto di Erasmo Sossich, ricercatore e attivista: dalla nascita del sistema campi alle proteste di Eleonas
Neocolonialismo, cibo e migrazioni: intervista a Gabriele Proglio
Sabato 1° ottobre il ricercatore interverrà al Festival delle Migrazioni di Torino
Crocevia Mediterraneo – Fare ricerca attraverso il mare
Un’etnografia di un gruppo di ricercatrici e ricercatori nello Stretto di Sicilia. Un podcast ne racconterà il viaggio
Radio Melting Pot: Agadez, Niger. La porta (blindata) del deserto
La trasmissione del mese di ottobre 2022
Le morti taciute nel deserto: come il Niger è diventato la frontiera più esterna dell’UE
Intervista a Moctar Dan Yayé, attivista di Alarme Phone Sahara
Campo aperto. Le politiche migratorie nel nuovo scenario politico
Fare spazio ai diritti tra paura e ripoliticizzazione
Pantelleria e Lampedusa: le criticità dell’approccio Hotspot
Intervista all'Avv. Nicola Datena, socio ASGI tra i curatori dei rapporti
Zarzis 18/18, una mobilitazione in Tunisia per i morti nel Mediterraneo
Verità e giustizia per le 18 persone che hanno perso la vita nel naufragio del 21 settembre
Donne migranti: come vengono o sono state spesso raccontate?
Recensione del libro «Migranti e rifugiate. Antropologia, genere e politica»
La libertà di movimento non è uguale per tutti
di Oiza Q. Obasuyi
David Yambio: «Il memorandum di intesa con la Libia è un atto di terrorismo»
Intervista al portavoce di Refugees in Libya: «Il 9 e 10 dicembre saremo a Ginevra in sit-in sotto la sede di UNHCR»