Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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«(Senza) residenza. L’anagrafe tra selezione e controllo»

Un saggio di Enrico Gargiulo (Eris Edizioni, novembre 2022)

L’anagrafe è spesso impiegata come un dispositivo di selezione della popolazione e delle sue componenti “desiderabili” e “legittime”. In questi anni sta giocando un ruolo di primo piano nello scegliere il tipo di persone che possono o meno risultare residenti in un territorio.

Queste iniziative colpiscono persone di cittadinanza italiana come persone provenienti da Stati europei e da paesi terzi. Chi non è residente è più vulnerabile e ricattabile, anche sul piano lavorativo e spesso rischia di non avere accesso ai servizi essenziali di cui ha bisogno.

L’esclusione anagrafica si accompagna a uno stato di subordinazione e dipendenza:  le lotte su questo tema mostrano quanto il conflitto sulla residenza si intrecci con le mobilitazioni per la libertà di movimento e per la piena partecipazione alla vita della città.

Enrico Gargiulo insegna e lavora come sociologo nell’Università di Bologna. Si occupa di cittadinanza, immigrazione, discriminazioni amministrative e strumenti di governo delle popolazioni. Oltre a pubblicare articoli e saggi in ambito accademico – tra cui Appartenenze precarie. La residenza tra inclusione ed esclusione (Utet 2019) – scrive per blog come Lavoro Culturale, Jacobin Italia e NapoliMonitor e collabora, nell’ambito di una rete di attiviste/i e Ong, ad azioni di contrasto giuridico e politico alle discriminazioni anagrafiche.