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Verona. Solidarietà alla comunità marocchina e condanna per ogni atto di razzismo

Venerdì 9 dicembre, presidio in piazza Brà dalle 15

Ai mondali del Quatar, martedì 5 dicembre, la nazionale di calcio del Marocco ha superato la Spagna ai rigori. Moltissimi cittadini di origine marocchina si sono riversati in strada in tutte le principali città per festeggiare la vittoria. 

A Verona però i festeggiamenti sono stati rovinati da un’aggressione squadrista in piena regola: diversi appartenenti all’estrema destra scaligera hanno atteso il passaggio di un’auto sulla quale viaggiavano alcuni tifosi che stavano esponendo una bandiera del Marocco, uno degli incappucciati ha estratto una catena mandando in frantumi il parabrezza dell’auto. Le forze dell’ordine hanno affermato in una nota di aver fermato 13 persone “appartenenti a gruppi di estrema destra”.

In merito alle aggressioni, alle intimidazioni e alle minacce che hanno colpito la comunità marocchina diverse organizzazioni veronesi 1, esprimendo la massima solidarietà agli aggrediti e alla comunità, hanno indetto un presidio in piazza Brà dalle 15 alle 18 di venerdì 9 dicembre e spiegano che questi episodi non rappresentano un fatto isolato.

«Condanniamo – sottolineano – senza ambiguità il razzismo e l’idiozia che stanno alla base dell’ennesima aggressione squadrista avvenuta alle porte del centro cittadino. Le cinghiate e le sprangate alle persone e alle loro automobili rappresentano fatti inaccettabili e ingiustificabili. Già dai primi riscontri non era difficile capire la matrice dell’aggressione che, va ricordato, non rappresenta certo un fatto isolato. Nel quartiere di Veronetta, ad esempio, vere e proprie ronde neofasciste vengono effettuate con scadenze precise e solamente la responsabilità dei destinatari delle provocazioni hanno evitato, fino ad ora, il peggio. Per restare alla zona del centro storico, invece, va ricordata una precedente aggressione avvenuta il 22 gennaio di quest’anno quando alcuni giovanissimi vennero inseguiti nella centrale via Mazzini. Uno di essi fu raggiunto e percosso brutalmente. In quell’occasione vennero effettuate ben 23 perquisizioni a carico di altrettanti attivisti di Casapound, il gruppo neofascista con sede in Veronetta».

«In quel frangente – aggiungono le organizzazioni – le forze dell’ordine furono più precise indicando il gruppo di appartenenza degli squadristi mentre oggi, e ci chiediamo il perché, la Questura di Verona, pur conoscendo bene gli aggressori per stessa ammissione della Digos, resta generica sull’attribuzione delle responsabilità».

Infine l’appello a partecipare al presidio «per condannare con forza ogni episodio di razzismo e di squadrismo e testimoniando solidarietà alla comunità aggredita».

  1. Coordinamento Verona Città Aperta, Infospazio 161, Circolo Pink LGBTE VR, Non Una di Meno Verona, Laboratorio Autogestito Paratodos, One Bridge To Idomeni, Sinistra italiana Verona, Rifondazione Comunista a Verona, PCI Verona, Ianez, Rete degli studenti medi Verona e unione degli universitari Verona, Comitato Verona Pride