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Antirəzinə, torna la fanzine antirazzista

Una pubblicazione promossa dall’associazione Il Razzismo è una brutta storia

Dopo due anni dal Numero Zero, torna la fanzine antirazzista promossa dall’associazione Il Razzismo è una brutta storia in rete con molte realtà: riflessioni, racconti, poesie, fumetti e tanto altro dalla galassia antirazzista in Italia e oltre.

Antirəzinə Numero Uno dal titolo “Reportage” è curata insieme all’artista Wissal Houbabi e Oso Melero Edizioni.

La fanzine è disponibile nelle librerie Feltrinelli (Milano, Genova, Torino, Padova, Verona, Bologna, Reggio Emilia, Firenze, Roma, Pescara, Napoli, Bari, Palermo) con le voci dellə autorə, artistə e poetə che hanno contribuito per riflettere sulle urgenze di oggi e sulle pratiche antirazziste, a partire dall’esperienza di chi vive il razzismo e si impegna nel suo contrasto. La pubblicazione è gratuita grazie al contributo del Bando UNAR per la settimana contro il razzismo dal 20 al 26 marzo 2023. Per l’occasione l’associazione ha pubblicato anche una selezione di titoli online sul sito web.

«Vuole essere un archivio di memoria antirazzista e intreccio di fili tematici e di relazioni tra soggetti, attraverso riflessione, arte, storia» e ancora «una borsa di trappole e perle, una rete di pagine per stare e lottare insieme», scrive Il Razzismo è una brutta storia che illustra i contenuti di questo numero uno.

«Alla vigilia del naufragio di Crotone come ennesima strage annunciata, le sue pagine fanno attraversare alcuni episodi di violenza razzista avvenuti negli ultimi anni e raccontano esperienze di auto-organizzazione dal basso come quella del Coordinamento Antirazzista Italiano (CAI) o del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli o quella della Campagna Cambierai a Milano attraverso il suo questionario sulla profilazione razziale, accompagnate da strumenti che inquadrano la legislazione in materia di antidiscriminazioni come la cassetta degli attrezzi della giurista Ndack Mbaye.

Il rimosso coloniale viene esplorato tra le vie di Roma e la sua odonomastica dal Collettivo Tezeta, disvelato nelle sue tracce di vita nel racconto di S. e re-immaginato in nuove geografie spazio-linguistico-temporali nella la poesia di not your negropolitan.

Il significato e le emozioni di essere in diaspora – da un altrove all’Italia, da un’Italia a un altrove – si snodano nella poesia di Rahma Nur e nella drammaturgia di Wafa El Antari.

Transizione, corpi dissidenti e ribellione alla norma eteropatriarcale ci fanno viaggiare tra Spagna, Latinoamerica e Caraibi con il racconto tradotto di iki del collettivo Ayllù di Barcellona e con il tuffo nel Carnevale di Cesar Escalona.

Bianchezza, nerezza, dialogo, oppressione, privilegio, intersezionalità e linguaggio sono declinati in tanti modi quanti i contributi che toccano questi temi: dalle definizioni poetiche del filosofo nigeriano Bayo Akomolafe all’assaggio del monologo del comico John Modupe, dal fumetto di Sparviera alla poesia di Anthony ‘Boogie’ Chima.

La memoria del razzismo e la sua percezione dalla prospettiva di bambina è esplorata da Diara Doukoure nel suo Diario, da Wissal Houbabi nel suo testo poetico, e da Andreína Colón e Gustavo Garcìa nel loro intervento sulla necessità di una trasformazione nella pedagogia antirazzista oltre l’adultocentrismo.

E il tema della memoria nella lotta per i diritti è indagato da Jamila Rashidi attivista impegnata nella causa palestinese attraverso il film della regista Mai Masri, mentre il Laboratorio Ebraico Antirazzista valorizza una definizione di antisemitismo nata in risposta a quella adottata da molti stati, che è strumento per contrastarlo tutelando lo spazio critica alle politiche del governo israeliano.

E ancora di memoria con la m maiuscola o minuscola e razzismo parla il racconto con i contributi dell’Unione delle Comunità Romanes e di Paolo Cagna-Ninchi sulla prima pietra d’inciampo deposta per una persona deportata di origini Rom in Italia, Romano Held, nel 2023 a Trieste.

Un gioco dell’oca impossibile tra frontiere e razzismo istituzionale è narrato nella tavola del fumetto di Renald Hysi ed Elena Rapa e altri ‘dadi’ vengono lanciati dalla protagonista del secondo episodio della serie afrofuturista di Gustavo García.

Tra le illustrazioni artisti dal Sud America come Nadia Romero e Kos Doz, all’Iran con Ladan Tofighi, e tra le fotografie gli artisti diasporici italo-marocchinə Iman Salem e Karim El Maktafi.

Infine il contributo di Razzismo Brutta Storia presenta riflessioni e auguri per la comunità Antirəzinə anche a partire da alcuni spunti sulle difficoltà nel costruire reti antirazziste durature».