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Milano, ancora tensioni in via Cagni. Le associazioni chiedono l’intervento di UNHCR

Giovedì 9 marzo ore 11 presidio in piazza San Babila: «La condizione imposta alle persone che chiedono asilo ha superato ogni soglia di tollerabilità»

Photo credit: Naga ODV

La situazione a Milano nei pressi dell’Ufficio immigrazione di via Cagni continua ad essere particolarmente problematica ogni domenica e lunedì mattina. La Questura di Milano da mesi sta rendendo impossibile e pericoloso l’accesso alle persone che intendono chiedere protezione internazionale. Per questo diverse organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone migranti 1, dopo l’ennesima giornata di tensione, hanno inviato una lettera a UNHCR e promuovono un presidio per giovedì 9 marzo alle 11 in piazza San Babila.

Denunciano senza mezzi termini che «la condizione imposta alle persone che intendono presentare domanda di asilo a Milano ha superato ogni soglia di tollerabilità: le lunghe ore di attesa al gelo, l’assenza di qualunque struttura di conforto, e soprattutto la mancanza di qualunque certezza su tempi e modalità di ingresso, compromettono seriamente la salute fisica e psicologica delle centinaia di persone che ogni domenica si affollano davanti agli uffici della Questura di via Cagni 15 già sapendo che almeno i quattro quinti di loro non riusciranno a entrare».

«La manifestazione di volontà di richiedere la protezione internazionale – osservano – va registrata immediatamente, il relativo procedimento va formalmente avviato entro un massimo di 13 giorni, e sin dalla manifestazione di volontà le persone richiedenti asilo sono titolari di specifici diritti, tra cui quello a soggiornare sul territorio nazionale e quello alle misure di accoglienza». Questo diritto non è un desiderata della associazioni, ma è previsto dalla legge italiana in accordo con le norme europee e i trattati internazionali.

Le organizzazioni hanno perciò inviato all’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati, una lettera nella quale sono illustrate le condizioni inaccettabili delle persone in attesa in via Cagni e le misure necessarie per garantire il pieno rispetto della normativa sull’asilo. La richiesta è quella che UNHCR si faccia promotrice presso le Istituzioni competenti delle proposte delle associazioni.

«In accordo con le richieste di supporto ricevute dalle persone incontrate nel corso delle nostre attività di monitoraggio e assistenza a richiedenti asilo, abbiamo indetto per giovedì 9 marzo alle 11 un presidio in piazza San Babila in prossimità degli uffici milanesi dell’UNHCR, a cui chiederemo di ricevere una delegazione di richiedenti asilo, esponenti delle associazioni e amministratori locali per ascoltare dalla loro viva voce quanto hanno da raccontare e da rivendicare», concludono.

  1. Associazione ARCI Todo Cambia APS; Associazione NAGA ODV; Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI); Cambio Passo APS Onlus; Comunità di Sant’Egidio Milano; Mediterranea Saving Humans APS; Mutuo Soccorso Milano APS; Rete Milano ODV

Redazione

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