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Strage di Stato di Cutro: dalla Calabria un appello alla mobilitazione

“Chiediamo giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio. Urge politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo”

Foto di Arci Crotone dal PalaMilone

La strage di Stato di Cutro, provincia di Crotone, è il più grave naufragio dopo quello di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Di ora in ora, purtroppo, aumentano il numero delle salme che si teme possa essere di oltre 100 persone. Sia per le dinamiche del mancato soccorso e sia per lo scaricabarile e le affermazioni del governo di fronte a questa ecatombe, si è generata una reazione che speriamo possa andare oltre le organizzazioni più attive sul tema dei diritti delle persone migranti e in generale dei diritti umani. Dalla Calabria a molte città italiane – tra le quali Roma, Milano, Padova, Trento… – giungono appelli alla mobilitazione e ci saranno, o si sono svolti, dei presidi.
A Crotone la “Rete 26 febbraio – La Calabria per i Diritti umani”, nata da diverse realtà calabresi a seguito di questi giorni tristi e di rabbia, promuove un presidio per sabato 4 marzo alle 15 davanti alla Prefettura di Crotone, in previsione di una manifestazione nazionale che sarà comunicata nei prossimi giorni. Questo l’appello.

“Chiediamo giustizia per i familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Steccato di Cutro. Urge politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo”

Davanti alle 64 bare temporaneamente ospitate all’interno del PalaMilone di Crotone, l’unico messaggio doveroso da rivolgere al governo Italiano e all’Europa tutta è questo: la Calabria e tutto il sud Italia, non possono e non vogliono più essere il cimitero d’Europa.

Oltre al dolore, enorme, registriamo anche l’assurdo rimpallo di responsabilità tra autorità competenti, su chi poteva e doveva dare il segnale di soccorso nella notte di domenica e anche il vuoto istituzionale nel dare risposte immediate e concrete alle istanze dei familiari.

In questi giorni il clima al Palazzetto dello Sport pitagorico è drammatico. Stiamo assistendo inermi allo strazio di file di parenti disperati, costretti a dover riconoscere i volti dei loro cari. Su molte delle bare c’è solo un codice, neanche un nome su cui piangere.

Per questo, come enti del terzo settore, sindacati, associazioni, comitati, ong, scuole, libere cittadine e cittadini chiediamo a gran voce che le autorità inquirenti facciano presto chiarezza e giustizia.

Continuiamo a garantire supporto ai familiari e ai superstiti, e pretendiamo finalmente una politica comune europea di soccorso, accoglienza e asilo congiunta ed effettiva tra tutti i Paesi. E che non ci siano più disparità nell’accoglienza dei profughi, da qualsiasi parte del mondo e guerra scappino.

Noi continueremo a presidiare il PalaMilone e chiamiamo una grande mobilitazione con un calendario di iniziative sui territori e con un appuntamento nazionale a Crotone. Si inizia da questo sabato 4 marzo, con presidi in diverse città d’Italia e, in Calabria, davanti alla Prefettura di Crotone alle ore 15, in previsione di una grande manifestazione nazionale che sarà comunicata nei prossimi giorni.