Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
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A Ventimiglia un’assemblea per la libertà di movimento, contro frontiere e razzismo istituzionale

Domenica 30 aprile alle 14 presso i Giardini Pubblici

Foto di Gianfranco Ferraro @ Save The Children

Domenica 30 aprile a Ventimiglia alle ore 14 il centro sociale La Talpa e l’Orologio promuove nei Giardini Pubblici di Ventimiglia (a pochi passi dalla stazione dei treni) un’assemblea per la libertà di movimento, contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale. Sarà un occasione anche per conoscere quello che accade nella città di frontiera tra militarizzazione e continui rastrellamenti delle persone in transito, mentre sta per iniziare una nuova stagione turistica e la Francia ha annunciato la presenza di 150 agenti in più schierati sulle Alpi marittime.
Per informazioni è possibile scrivere a: [email protected], di seguito l’appello di invito all’assemblea (evento FB – clicca qui).


Il governo Meloni sta provando a fare del naufragio di Cutro, frutto maturo delle politiche di morte italiane ed europee degli ultimi anni, un’occasione per peggiorare ulteriormente le condizioni di vita delle persone migranti e criminalizzarne la presenza ed il transito.
Dall’inizio dell’anno il numero degli sbarchi ha reso evidente come la politica dei respingimenti in mare sia stata, oltre che mortifera, impossibile ed inutile. Il decreto Cutro, e gli emendamenti che rischiano di passare, non intendono occuparsi dei naufragi o della crisi dell’accoglienza, ma anzi riducono ulteriormente servizi e condizioni d’accesso per le persone in arrivo, investendo invece in centri di espulsione, e cercando capri espiatori nelle figure degli scafisti, dei trafficanti e dei passeur, sovrapponendo colpevolmente la tratta di esseri umani con l’aiuto al passaggio. Come se non bastasse, la dichiarazione dello stato d’emergenza faciliterebbe tutti quei discorsi razzisti che vorrebbero aprire un CPR (centro di permanenza e rimpatrio) in ogni regione.

Nel frattempo a livello europeo sembra che il regolamento Dublino rimarrà ancora il testo obbligato a cui i paesi europei dovranno fare riferimento, incapaci di trovare un accordo alternativo a questo regolamento inumano ed inefficace. L’unico punto in comune tra i paesi dell’Unione pare sia l’impegno nell’esternalizzazione dei confini europei, ulteriore vettore di destabilizzazione dei paesi dell’altra sponda del mediterraneo e causa di gravi violazioni dei diritti umani.

A Ventimiglia nell’ultimo mese, con la nomina di un nuovo prefetto, a quanto pare vicino al ministro Piantedosi, è possibile vedere direttamente l’applicazione della politica razzista e mortifera del governo attuale.

Dopo sette anni di chiusura della frontiera da parte del governo francese, che ha causato la morte diretta di almeno 42 persone e devastato la vita di altre migliaia, la situazione è oggettivamente disastrosa. L’amministrazione pubblica non ha mai predisposto luoghi di accoglienza, anzi ha deciso deliberatamente di applicare contro le persone in transito, e non solo, politiche di controllo e repressione per il decoro urbano, svolgendo periodicamente rastrellamenti e controlli. A partire da marzo i tavoli per la sicurezza a Ventimiglia hanno predisposto le linee guida disegnate da Roma: niente accoglienza ma uno scarico di responsabilità sulle organizzazioni umanitarie, un´ordinanza antidegrado che prevede il DASPO urbano per quelle persone che pur coi documenti in regola o in attesa di regolarizzazione si ritrovano a vivere sotto un ponte, e mobilitazione delle forze di polizia per regolari rastrellamenti o per le operazioni in grande stile a cui il nuovo prefetto sembra volerci abituare. Niente che migliori minimamente la vita di chi abita o transita a Ventimiglia. Una parte non irrilevante delle persone sbarcate in questi mesi, e che continueranno a sbarcare nei prossimi, transiteranno per Ventimiglia e troveranno la frontiera chiusa, come accade da sette anni.

Bisogna porre un argine alla deriva razzista delle politiche sulla vita delle persone in migrazione, ed è per questo che stiamo cercando un confronto ampio, con realtà locali e non.
Per continuare a costruire insieme l’opposizione sociale al decreto Cutro ed ai disegni di Meloni e Piantedosi per terra e per mare.
Per la chiusura di tutti i centri di detenzione e contro ogni progetto di costruzione di nuovi CPR. Per lottare ancora e di nuovo contro la chiusura della frontiera decisa dal governo francese.
Per pretendere una vita degna per tutt3!
Per questo invitiamo collettivi, movimenti, organizzazioni e singol3 a unirsi a noi il 30 Aprile alle ore 14:00 nei giardinetti pubblici di Ventimiglia, per una grande assemblea per la libertà di movimento, contro frontiere, razzismo e violenza istituzionale.

FREEDOM, HURRIYA, LIBERTÁ!

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