Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Contro la conversione in legge del “Decreto Cutro”

L'adesione di diverse realtà sociali del Nord-est alla manifestazione del 28 aprile a Roma

Contro il “Decreto Cutro”, contro la conversione in legge che sta peggiorando il testo originale, contro l’abolizione della protezione speciale, contro i nuovi e vecchi CPR, contro lo stato d’emergenza: il 28 aprile saremo in piazza dell’Esquilino per difendere la libertà di movimento, la dignità delle persone e la democrazia!

La Strage di Stato di Steccato di Cutro ha prodotto uno scarto nel governo Meloni: per arginare i flussi migratori crea la figura dello “scafista criminale” ed abolisce la protezione speciale, scaraventando così decine di migliaia di persone in stato di irregolarità. Invisibili per la legge, materialmente presenti sul territorio, queste persone sono private della propria dignità, della possibilità di costruirsi una vita in Italia o in tutta l’UE.

Il Senato ha già apportato alcune modifiche, licenziando un testo peggiorativo, tocca ora alla Camera dare il via libera alla nuova legge: il tempo di prendere parola quindi è ora.

Fino al 10 maggio tutto è ammesso pur di provare a ribaltare l’esito della conversazione.

Ogni occasione pubblica dove hanno spazio discorsi e pratiche politiche di opposizione è per noi importante. Siamo costitutivamente in movimento, supportiamo le persone nel viaggio lungo la rotta Balcanica, organizziamo scuole di italiano, sportelli di orientamento legale, momenti di incontro e socialità nelle nostre città. Sentiamo la necessità i non essere soli, sentiamo la necessità di guardare negli occhi altre realtà come le nostre. Sentiamo la necessità di ascoltare chi come noi non rinuncia alla fatica e al sogno di costruire un mondo migliore!

Certamente questo decreto colpisce più violentemente le persone razzializzate, insieme al decreto contro i soccorsi in mare, rende impossibile l’operato delle ONG per poi arrivare, a cascata, fino alle realtà sociali che si troveranno maggiormente in difficoltà nel sostenere persone che lo Stato volutamente pone in posizione di irregolarità. Del resto abbassare l’asticella dei diritti ha sempre favorito l’iper sfruttamento e il caporalato che è ormai presente in ogni settore produttivo. Più persone sono irregolari, maggiori sono gli affari della criminalità organizzata e dell’imprenditoria senza scrupoli.

L’indebolimento della protezione speciale è quel dispositivo che crea sacche di irregolari, lo stato di emergenza è quello che crea le condizioni autoritarie e contro lo stato di diritto, accentrando il potere nelle mani di un unico commissario nominato dal Governo, i cui poteri ancora non sono chiari.

Lo schema è chiaro: servono più CPR, consapevoli dell’irregolarità dilagante, servono più rimpatri diminuendo le tutele del diritto di asilo al contempo, serve un commissario per far sì che le persone irregolari vengano osservate a vista e dirottate nei centri di detenzione.

Consapevoli di queste becere operazioni politiche, non possiamo stare a guardare.

Noi siamo in movimento e in ascolto: per elaborare in comune proposte ed idee nuove, ribaltare la narrazione “emergenziale” mainstream e governativa, consci e consapevoli che non esistono ricette già pronte ma disposti ad animare un corpo sociale di opposizione, fuori dalle stanze istituzionali, vivi nelle strade e nelle piazze.

Assemblea Antirazzista Trento
Caminantes Treviso
Collettivo Alto Vicentino Rotte Balcaniche
Open Your Borders Padova