Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Patto di convivenza: il Comune è obbligato a iscrivere la cittadina straniera, anche se priva di PdS, nello stato di famiglia del partner italiano

Tribunale di Napoli, sentenza del 18 aprile 2023

Foto di Mayur Gala su Unsplash

Il Tribunale di Napoli ha accolto il ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. e ha ordinato al Comune di Pozzuoli di registrare il patto di convivenza sottoscritto ex L. 76/2016 tra la cittadina straniera senza permesso di soggiorno e cittadino italiano, e di iscrivere la ricorrente nello stato di famiglia del partner italiano.

I conviventi stipulavano patto di convivenza e i difensori lo inoltravano al Comune di residenza del partner italiano nei termini di legge, chiedendone la registrazione e l’iscrizione della partner non comunitaria e priva di permesso di soggiorno, nello stato di famiglia del convivente.

Il Comune rifiutava di adempiere motivando che “l’Ufficiale di anagrafe non può disapplicare la normativa anagrafica, infatti ai sensi dell’art. 6 comma 7 d.lgs n. 286 del 1998, l’iscrizione anagrafica è esclusa in assenza di autonomo titolo di soggiorno, pertanto la registrazione del contratto di convivenza segue e non precede l’iscrizione anagrafica”.

La sentenza merita di essere segnalata perché il Tribunale individua nel rifiuto opposto dal Comune un pregiudizio grave alla ricorrente in termini di periculum in mora e sul punto conferisce autonomo rilievo al rischio che la ricorrente venga attinta da un provvedimento di espulsione.

Non di minore rilievo è l’aver ribadito la facoltà del Giudice Ordinario di disapplicare atti non aventi forza di legge, nello specifico il Giudice pare riferirsi alla circolare del Ministero dell’Interno n. 78/2021 in materia di registrazione anagrafica dei contratti di convivenza.

Infine, il Tribunale di Napoli accogliendo il ricorso si sofferma sul principio di tutela dell’unità familiare sancito dalla Direttiva 2004/38/CE (attuata in Italia con d.lgs 30/2007) e dall’art. 8 CEDU, alla luce delle quali – ribadisce il Tribunale – va interpretata la normativa di riferimento in materia di soggiorno e iscrizione anagrafica del partner di cittadino comunitario.

Una decisione che lascia sperare che, nonostante le recenti modifiche pensate alla protezione speciale ex art. 19 TUI, la tutela dell’unità familiare continui ad ispirare anche le decisioni in materia di soggiorno per motivi differenti.

Si ringraziano le avv.te Martina Stefanile e Stella Arena per la segnalazione e il commento.

Assegna il tuo 5‰ al Progetto Melting Pot: scrivi 00994500288
La tua firma per uno sportello di orientamento legale online

Quest’anno destinando il tuo 5‰ a Melting Pot sosterrai l'avvio di uno sportello di orientamento legale online, un servizio a supporto delle persone che si trovano spesso colpite da prassi illegittime della pubblica amministrazione.