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Regolarizzazione 2020 – Una circolare del Ministero dell’Interno dovrebbe accelerare la chiusura delle procedure

Ministero dell'Interno, circolare dell'11 maggio 2023

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Ph: Giovanna Dimitolo
La circolare specifica che anche coloro le cui pratiche sono ancora in attesa del parere di questura e ispettorato verranno a breve convocati dagli Sportelli Unici per la stipula del contratto. 

Alla luce del numero di pratiche ancora pendenti e nella prospettiva di evitare un impatto dirompente sotto il profilo del contenzioso, il Ministero dell’Interno ha disposto con la circolare dell’11 maggio disposto che tutte le pratiche relative all’emersione 2020 ancora in attesa dei pareri della questura e dell’Ispettorato del lavoro territorialmente competenti, potranno “avanzare alla fase di convocazione da parte degli Sportelli Unici”.

La circolare riporta che si tratta di una decisione in linea con le sentenze del Consiglio di Stato (n. 3578/2022 e 3645/2022) e con il più recente orientamento del legislatore che ha previsto che il rilascio del nulla osta al lavoro nell’ambito dei decreti flussi avvenga senza che sia più necessario il parere dell’Ispettorato (sostituito dall’asseverazione ad opera di professionisti) e, decorsi 30 giorni, anche in assenza del parere della questura.

Il Ministero precisa che una volta stipulato il contratto di lavoro, se dovesse pervenire il parere negativo della questura o dell’ITL lo Sportello Unico potrà comunque agire in via di autotutela revocando il provvedimento, previa attenta valutazione e comparazione degli interessi pubblici e privati in ragione delle posizioni nelle more consolidatesi in capo ai singoli beneficiari e dunque del loro legittimo affidamento.

A partire dal 15 maggio dovrebbero quindi essere avviati gli interventi sul sistema informatico per consentire l’automatico avanzamento delle pratiche e la convocazione a cura dello Sportello Unico delle domande ancora pendenti. Per quanto riguarda le città di Roma e Napoli verranno rese specifiche separate informazioni.

A distanza di 3 anni dall’approvazione della regolarizzazione/emersione e dopo le tante denunce dei gravi ritardi, pare esserci un segnale per portare a termine le procedure. Occorrerà monitorare se la semplificazione procedurale si applicherà in tempi brevi in tutte le città.