L’articolo di Statewatch del 6 giugno tradotto in italiano (link versione originale) da Giovanni Marenda.
L’agenzia di frontiera dell’UE ha contribuito all’espulsione di quasi 25.000 persone dal territorio dell’UE nel 2022, un record. Il numero di persone allontanate tramite voli di linea e procedure di rimpatrio “volontario” è in costante aumento e il dispiegamento delle squadre di rimpatrio di Frontex ha sostenuto l’allontanamento di quasi 4.000 persone nel corso dell’anno. L’agenzia ha confermato che le deportazioni rimangono una “priorità fondamentale”.
Numeri da record
I numeri provengono da un rapporto di Frontex ottenuto da Statewatch (pdf) che riassume il lavoro dell’agenzia sulle deportazioni nella seconda metà del 2022, quando 13.684 persone sono state allontanate dal territorio dell’UE con il supporto di Frontex.
Tra luglio e dicembre dello scorso anno, sono state allontanate 8.566 persone con voli di linea, 5.111 persone con voli charter e sette persone via terra. Nella prima metà del 2022, l’agenzia ha sostenuto l’allontanamento di 11.184 persone in totale.
L’Agenzia ha sostenuto 151 operazioni di rimpatrio con voli charter verso 24 Paesi, il 90% dei quali organizzati da Francia, Germania e Italia.
I dati contenuti nel rapporto mostrano una continua crescita delle attività rispetto all’anno precedente, battendo il record di 8.234 persone allontanate nei primi sei mesi del 2021 e altre 10.067 nella seconda metà dell’anno.
Il rapporto rileva che le deportazioni sono una “priorità fondamentale” per Frontex, il cui supporto è destinato ad aumentare in termini numerici e geografici, con un numero maggiore di Stati membri che richiedono il sostegno.
I team di Frontex
Allo stesso tempo, nella seconda metà del 2022 si è assistito a una proliferazione di dispiegamenti di FRESO (Frontex Return Escort and Support Officer) in aeroporti come Fiumicino (Roma), Francoforte, Schiphol (Amsterdam), Vienna, Charles de Gaulle (Parigi) e Larnaca (Cipro) per compiti che includono supporto a terra, scorta e transito.
Un totale di 65 FRESO sono stati dispiegati come parte di queste squadre, che secondo il rapporto hanno supportato l’allontanamento di quasi 4.000 cittadini extracomunitari. Due squadre sono state dispiegate in Austria, con funzionari Frontex che hanno lavorato presso l’Agenzia federale per l’accoglienza e i servizi di supporto e l’aeroporto di Vienna.
Nel periodo di riferimento sono state presentate due relazioni su incidenti gravi (in realtà una relazione SIR e una denuncia, vedi sotto) e la media dei rimpatri mensili è stata di 2.281, con un picco nel settembre 2022 con 2.664 (il numero mensile più alto nella storia di Frontex).
Numeri in crescita
Le deportazioni su voli charter sono rimaste relativamente stabili (tra i 4.804 e i 5.463 all’anno negli ultimi tre anni e mezzo), ad eccezione di un calo sostanziale a 2.489 nella prima metà del 2020, mentre i dati relativi ai voli di linea e ai cosiddetti rimpatri volontari sono costantemente aumentati.
Nel periodo di riferimento sono state rimpatriate 8.566 persone su 4.973 voli di linea verso 106 Paesi, il 64% dei quali sono stati rimpatri “volontari” e il 36% rimpatri forzati.
Tre autorità di nuovi Stati membri si sono avvalse del supporto di Frontex in questi rimpatri, altri hanno “intensificato il loro coinvolgimento” e 110 “rimpatri volontari umanitari” sono stati attuati da Austria, Germania e Polonia.
Dei 151 voli charter verso 24 Paesi, 19 erano “operazioni di rimpatrio congiunte” (JRO, 512 persone), 95 erano “operazioni di rimpatrio nazionali” (NRO, 3.307 persone) e 37 erano “operazioni di raccolta dei rimpatri” (CRO, 1.292 persone).
Ci sono state 1.248 cancellazioni dovute alla mancanza di documenti di viaggio, al rifiuto di partire, alla fuga dei rimpatriati, alle richieste di asilo e ai casi di Covid-19.
Frontex ha noleggiato 11 voli, due per gli JRO (uno gestito da Frontex), 5 per gli NRO e quattro per i voli di collegamento a un punto di partenza del charter principale di ritorno.
Il numero di voli con monitor a bordo è in crescita, con un solo semestre negli ultimi cinque (la prima metà del 2021) in cui ci sono stati più voli senza monitor a bordo che con essi. I dati relativi al 2022 mostrano un’inversione di tendenza: nella prima metà dell’anno ci sono stati 104 voli con monitor e 32 senza; nella seconda metà 104 con e 47 senza).
Gli sforzi per assicurarsi “che i charter siano utilizzati al massimo della loro capacità” potrebbero significare un’intensificazione delle operazioni di polizia rivolte a persone di specifiche nazionalità, come è stato documentato in passato in Italia.
I voli charter come strumento politico
Nel periodo di riferimento si è registrato un aumento del 6% dei rimpatri con voli charter (fino a 5.111), ma è stato leggermente inferiore al dato dello stesso periodo del 2021, motivato dalla sospensione dei rimpatri in Afghanistan, Russia e Ucraina.
I voli charter sono utilizzati per il rimpatrio di grandi gruppi o di persone il cui profilo di rischio non permette di viaggiare su voli di linea. I voli charter sono considerati un valore aggiunto, perché consentono agli Stati membri di concentrarsi sui gruppi piuttosto che sui singoli casi e hanno una “dimensione politica” nell’attuazione della politica esterna di rimpatrio dell’UE.
L’efficienza e l’occupazione dei posti sui voli charter sono considerate cruciali, e il rapporto osserva che invitare diversi Stati membri a partecipare e includere un sistema di “overbooking” è utile per risolvere le questioni legate a cambiamenti dell’ultimo minuto derivanti da appelli, domande di asilo presentate o altri impedimenti al viaggio.
Il rapporto osserva che il rimpatrio di un numero inferiore di persone tramite volo charter rispetto a quello originariamente concordato con lo Stato di destinazione può compromettere la narrazione ufficiale sulla gravità del problema migratorio nell’UE: “Un numero di persone rimpatriate con un volo charter inferiore a quello concordato e accettato dal Paese non UE di arrivo può inviare a questi Paesi non UE messaggi contraddittori sulla reale dimensione della presenza migratoria illegale nell’UE”.
Uso della forza e questioni relative ai diritti fondamentali
Il rapporto include le osservazioni del responsabile dei diritti fondamentali, che si basano sui rapporti presentati da un gruppo di 60 osservatori dei rimpatri forzati nominati dagli Stati membri e da sei osservatori dei diritti fondamentali di Frontex (FROM) che hanno agito come osservatori dei rimpatri forzati.
134 osservatori sono stati impiegati nel periodo e sono stati presenti su 104 dei 151 voli complessivi (68%). Tuttavia, questo numero varia in modo significativo tra i diversi tipi di operazioni di rimpatrio: il 100% delle CRO è stato monitorato, l’89% delle JRO e solo il 53% delle NRO.
Sono stati presentati 90 rapporti di monitoraggio, relativi a “strutture/questioni organizzative“, “trattamento delle persone vulnerabili” e “uso della forza/misure coercitive” in diverse fasi: “prima della partenza“, “in volo“, “all’arrivo” e “al ritorno“.
Le questioni sollevate vanno dalle condizioni inadeguate nelle aree di attesa alla mancanza di accompagnatrici femminili, dai controlli medici alla privacy, dalla scarsa identificazione dei membri dell’équipe alla mancanza di interpreti e di debriefing post-rientro, dall’uso di videoregistrazioni alla “mancanza di spazio e attrezzature sufficienti per i bambini“, dalla fornitura inadeguata di cibo e bevande alle condizioni di pericolo e ai piani di posti a sedere inadeguati. In un caso, una persona è stata trattenuta davanti ai propri figli.
Le osservazioni relative all’uso della forza e delle misure coercitive hanno incluso un caso in cui le misure utilizzate sono state ritenute eccessive (Germania, Lipsia) e altri (Italia, a Palermo, Roma e Trieste, con il coinvolgimento della Spagna) in cui sono state applicate misure di contenimento per tutto il volo nonostante livelli di rischio non definiti, in contrasto con le specifiche secondo cui dovrebbero essere utilizzate solo come ultima risorsa e considerando la necessità e la proporzionalità.
Nel periodo di riferimento è stata presentata una relazione su un incidente grave (SIR), nel giugno 2022, che è stata chiusa nell’ottobre 2022 con l’emissione di raccomandazioni e un reclamo. Sono stati redatti elenchi di buone pratiche (riguardanti i gruppi vulnerabili, le scorte per il rimpatrio forzato e le questioni logistiche e organizzative) e una serie di “raccomandazioni generali“.
Documentazione:
Frontex evaluation report: Returns in the 2nd half of 2022 (contenuto nel doc. 9813/23 del Consiglio, LIMITE, 25 maggio 2023, pdf).