Il Tribunale di Venezia ha accolto il ricorso avverso il provvedimento di diniego della domanda di protezione internazionale, accertando il diritto alla protezione speciale ex art. 19 D. Lgs. 286/1998 di un cittadino albanese, il quale affermava di essere vittima di ripercussioni da parte di alcuni criminali a causa della testimonianza resa in un procedimento penale a loro carico.
Il collegio valutava positivamente l’integrazione socio-economico del ricorrente, il quale si trova in Italia dal 2005, si è reso indipendente economicamente grazie alla stipulazione di un contratto a tempo indeterminato e ha buona conoscenza della lingua italiana, che gli ha permesso di sostenere l’audizione senza l’ausilio di un interprete.
Durante il giudizio è emerso che il ricorrente avrebbe commesso dei reati, causa ostativa al riconoscimento della protezione. Tuttavia, il relativo onere probatorio grava sul Pubblico Ministero, parte necessaria del procedimento. In mancanza di deduzioni, il Tribunale non dispone di elementi per riscontrare la causa impeditiva, in quanto non sono presenti i certificati del casellario giudiziali o eventuali sentenze di condanna.
Il Tribunale osserva comunque che i fatti sarebbero avvenuti nel 2012, con la conseguenza che il richiedente ad oggi non potrebbe ritenersi pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Si ringrazia l’avv. Chiara Pernechele per la segnalazione. La sintesi è redatta dalla Dott.ssa Yvonne Valerio.
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