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Titolare di protezione speciale e con 5 figli in Italia: l’incredibile espulsione illegittima di un cittadino libico

Giudice di Pace di Roma, ordinanza del 4 settembre 2023

Foto di Claudio Colotti, manifestazione 10 novembre 2018 #indivisibili

Nella sezione giurisprudenziale di Melting Pot sono pubblicate quasi quotidianamente decisioni favorevoli che riguardano la salvaguardia dei diritti fondamentali delle persone straniere presenti in Italia.

Abbiamo però deciso di pubblicare l’ordinanza del GdP di Roma, attraverso la quale il giudice rigetta il ricorso avverso l’espulsione di un cittadino libico, il quale, nelle more del giudizio, ha ottenuto il permesso di soggiorno per protezione speciale, regolarizzando di fatto la propria posizione sul Territorio Nazionale.

Scrive il suo legale, l’Avv. Sergio Chirico del Foro di Roma, che «a nulla sono valsi i tentativi durante le udienze, di far comprendere al giudice di pace l’inespellibilità del cittadino straniero, dovuta al riconoscimento della protezione speciale ed allegando l’appuntamento per il solo ritiro del permesso cartaceo, indice questo, di un diritto già acquisito e riconosciuto da parte dello Stato nei confronti del cittadino Libico».

«Come non è servito a nulla – prosegue il legale – rappresentare al giudice l’assenza di indici di pericolosità sociale e la contestuale sussistenza di altri indici di inespellibilità dovuti ai comprovati legami familiari presenti sul Territorio Nazionale, consistenti in una moglie in possesso di un regolare permesso di soggiorno per lavoro subordinato e di ben 5 figli tutti minorenni in possesso di un permesso di soggiorno e di questi l’ultima figlia nata in Italia.

Sebbene il giudice nella stessa ordinanza abbia inserito che, in pochi giorni, il cittadino straniero avrebbe ritirato il permesso di soggiorno cartaceo per Protezione Speciale, ha comunque confermato il provvedimento di espulsione».

Con questa decisione, il giudice ha confermato, di fatto, l’espulsione di un cittadino straniero perfettamente regolare sul Territorio Nazionale al quale lo Stato italiano ha per giunta riconosciuto il diritto a ricevere la Protezione Speciale.

Tale decisione nonostante sia impugnabile in Cassazione, produce un aggravio di spese per il cittadino straniero e per lo Stato ed al contempo una congestione del sistema giustizia.

La decisione mette in luce evidenti lacune del sistema giustizia relativo alla materia migratoria.

Oltre ad una modifica della normativa sull’immigrazione come proposto da associazioni e movimenti per i diritti dei cittadini stranieri, vi è dunque l’esigenza di apportare riforme strutturali e l’introduzione di figure con competenze specifiche, in grado di affrontare una materia divenuta nel corso degli anni molto complessa.

Diviene dunque necessaria la nomina, negli Uffici dei Giudici di Pace, di giudici specializzati nella materia migratoria, essendo questa materia divenuta, nel corso del tempo, molto complessa e dunque non più idonea per essere affrontata da qualsiasi giudice in base a turni come accade oggi presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Roma.