Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

23-30 Ottobre 2004: una settimana di lotte contro la Bossi-Fini e per la libertà dei migranti

Dal 27 marzo stiamo portando avanti la mobilitazione davanti alle questure e alle
prefetture che sono i luoghi nei quali i migranti pagano il conto della legge
Bossi-Fini e della legge Trenta. Il loro intreccio ha prodotto una situazione ormai
intollerabile: i contratti di lavoro sempre più brevi favoriti dalla Legge Trenta
impediscono l’accesso al permesso di soggiorno secondo le modalità previste dalla
Bossi-Fini. La pianificazione dello sfruttamento e della clandestinizzazione dei
migranti ha raggiunto il suo scopo.

La situazione è insostenibile. Alcuni migranti hanno scelto di mostrarne la
drammaticità con uno sciopero della fame che dura ormai da settimane. Il governo si
preoccupa di organizzare la sua lotta ai migranti facendo accordi internazionali e
deportando in manette chi osa intraprendere un cammino di libertà.
Noi vogliamo l’abrogazione della Bossi-Fini, senza che si torni alla precedente
Turco-Napolitano e alla cultura che l’ha ispirata
Chiediamo la rottura netta del legame tra diritto a risiedere e circolare in Italia
e il contratto di lavoro e, pertanto, che il PERMESSO DI SOGGIORNO non debba essere
MAI inferiore ad un anno:
– che il permesso di soggiorno per qualsiasi contratto di lavoro non sia inferiore
ad un anno
– che il permesso di soggiorno per ricerca lavoro sia della durata di almeno un anno
– che sia posta fine alla politica discriminatoria che nega ai regolarizzati
dell’ultima sanatoria il rinnovo del permesso di soggiorno, qualora non in possesso
di un contratto a tempo indeterminato o determinato per una durata non inferiore ad
un anno.

Non è tollerabile che a migliaia di lavoratrici e lavoratori migranti sia imposta
una condizione di precarietà che partendo dalla clandestinizzazione del loro lavoro
raggiunge la loro intera esistenza. In queste settimane, che vedranno le lotte di
moltissimi altri lavoratori precari in tutta Italia, noi investiremo con le nostre
azioni tutti i luoghi maledetti di questa condizione: dai luoghi di lavoro alle
agenzie interinali che i migranti attraversano per guadagnare i loro salari, a
quelle case che per la Bossi-Fini sono un nuovo confine interno per impedire
l’ottenimento del permesso di soggiorno.

Ci mobiliteremo a Gorizia, Venezia, Padova, Pordenone, Treviso, Vicenza, Verona,
Brescia, Bologna, Torino, Livorno

e invitiamo tutti, migranti e non, ad aderire a
questo appello e mobilitarsi nella settimana dal 23 al 30 ottobre producendo il
massimo di iniziativa in tutti i luoghi che determinano l’attuale condizione di
sfruttamento dei migranti.

Tavolo Migranti dei social forum italiani – Razzismo Stop nordest – Sportelli degli Invisibili Rete precariato sociale – M21 Treviso – Comunità bengalese di Monfalcone – Comunità senegalese di Monfalcone – Invisibili e Associazione immigrati Pordenone – Gruppo Immigrazione del Brescia Social Forum – Tavolo Migranti dei Social Forum Vicentini – Coordinamento Migranti Bologna – Gruppo Migranti e Social Forum di Torino – Coordinamento Migranti di Verona –Mobilit/Azione Cpt Verona – Sin Cobas
Migranti Livorno.