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602 persone entrano a Ceuta dopo aver saltato la “valla”

EFE/Desalambre, El Diario - 26 luglio 2018

Photo credit: EFE

Ceuta, 26 luglio – Stamattina (ieri ndr.), 602 persone sono riuscite ad entrare a Ceuta dopo aver saltato in modo coordinato la barriera di confine (la “valla”) che separa la città autonoma dal Marocco.
Secondo fonti dell’agenzia di stampa Efe e della Guardia Civil, l’ingresso è avvenuto circa alle 7:00 nell’area di confine vicino alla fattoria Berrocal, dove c’è una maggiore facilità di raggiungere il perimetro a causa di aree cieche dove le telecamere non riescono a rilevare chi cerca di aggirare il recinto.

Per poco più di un’ora, gli agenti marocchini e le guardie civili hanno cercato di contenere il salto, anche se alla fine circa 400 migranti sono riusciti ad entrare a Ceuta.
Tra grida di gioia, canti di “boza” (vittoria) ed abbracci hanno percorso la distanza tra il recinto di confine e il Centro per il soggiorno temporaneo degli immigrati (CETI – Centro de Estancia Temporal de Inmigrantes).

Secondo fonti della Croce Rossa, il CETI si è occupato di più di 592 migranti , di cui 132 hanno ricevuto assistenza sanitaria, trasferendone 16 in ospedale (a causa di tagli significativi, fratture ossee e lussazioni).
Inoltre, si è occupato di 22 poliziotti per varie ferite e ustioni, e di questi, undici ustionati sono stati trasferiti in ospedale.

Secondo la Delegazione del governo di Ceuta, i migranti hanno usato “calce viva” per saltare la valla di Ceuta ed è questo materiale che ha causato alcune delle ferite degli agenti di frontiera.
Le 10 guardie civili, ferite per essere state spruzzate con qualche tipo di acido, calce o liquido bianco, sono in cura per disturbi respiratori e disturbi cognitivi“, hanno detto le fonti mediche consultate. Le prognosi sono favorevoli e saranno dimesse oggi, dicono.

Non si conoscono i feriti registrati dall’altro lato del recinto, in Marocco, dove le forze ausiliarie usano spesso la violenza per fermare l’avanzata di persone di origine subsahariana che tentano di avvicinarsi alla recinzione, come documentato da organizzazioni come Amnesty International e Human Right Watch.

“Respingimenti a caldo”

Alcune delle persone che hanno partecipato al tentato ingresso sono rimaste arrampicate sul recinto di confine, ma sono state riconsegnate agli agenti marocchini, come spiegato dalla Guardia Civil, che per il momento dichiara di non avere le cifre delle persone respinte al confine. “Il protocollo è stato applicato“, hanno detto le stesse fonti. Questi tipi di espulsione violano il diritto internazionale, in quanto impediscono l’accesso al diritto di asilo e assistenza legale ai rimpatriati, secondo l’UNHCR. Il governo di Pedro Sanchez si è impegnato ad abrogare i regolamenti che cercano di salvaguardarle, ma, finora, la sua squadra non ha dato ordini di cessare queste pratiche a Ceuta e Melilla.

Le persone che sono riuscite a raggiungere Ceuta si sono disperse e hanno raggiunto il Centro de Estancia Temporal de Inmigrantes (CETI), dove membri della Croce Rossa erano già stati dislocati per aiutarle.

La delegazione governativa annuncerà il numero ufficiale di migranti che sono entrati in città, quando verranno identificati ed entreranno al CETI.
Da qualche mese non si vedeva un salto coordinato nel perimetro del confine e la principale via d’accesso a Ceuta dal Marocco era quella marittima.

Video da FaroTV Ceuta