Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Manifesto del 30 ottobre2003

A scuola di colore di Cinzia Gubbini

A Cremona, e chi l’avrebbe detto, va la palma della città più indiana di Italia, almeno se si guarda ai dati degli alunni con cittadinanza non italiana inseriti nelle scuole del cremonese. Qui, dove le nazionalità rappresentate sono 90, i ragazzi indiani sono il 19,06% di tutti gli stranieri. E che dire di Cuneo, dove la presenza di bimbi immigrati è del 10,81%, dove le nazionalità rappresentate sono 82 con in testa l’Albania? Oppure di Cagliari, dove la maggior parte degli alunni stranieri sono cinesi, con un totale di nazionalità rappresentate che arriva a 56…Il volto della scuola italiana che emerge dall’ultimo rapporto del ministero dell’Istruzione sugli alunni starneiri nell’anno scolastico 2002/2003, racconta un’Italia in via di trasformazione, e di una trasformazione molto particolare. Un’Italia che non consoce le immigrazioni a una sola dimensione, con arrivi massicci da un singolo paese (pensiamo alla Germania, e all’immigrazione turca): se nel mondo ci sono 195 stati, i paesi rappresentati nelle nostre scuole sono 189. E gli alunni stranieri sono dappertutto, non solo nelle grandi città: le province prime in lista sono Parto, con il 7,85% di alunni stranieri, Mantova, con il 7,65%, Reggio Emilia, con il 7,15% e poi Modena, Piacenza, Pordenone. Gli alunni immigrati rappresentano il 2,6% dell’intera popolazione scolastica. In Spagna la percentuale è quasi identitica (2,95%), in Francia lievita al 6%, in Germania al 9,7% per arrivare alle punte dell’ Inghilterra, 14%, e della Svizzera, 23%. «Ma bisogna fare attenzione – spiega Vinicio Ongini, del gruppo di ricerca – perché mentre il metodo di rilevamento italiano è molto tecnico e considera tutti gli alunni che non hanno la cittadinanza italiana, in altri paesi, come in Inghiletrra, la rilevazione è diversa: sono le stesse famiglie a dover «autocertificare» la propria provenienza, e ad una certa età questa operazione è delegata direttamente agli alunni. Molto dipende, quindi, dall’ «autopercezione». Inoltre in Italia la presenza degli alunni stranieri è molto variegata, e penetra anche nelle piccole realtà».

La maggior parte degli alunni stranieri sono inseriti alle elementari (40,97%) ma cresce la presenza nelle scuole medie (24,01%, quattro anni fa erano il 22,08%). Le provenienze più rappresentate, a livello nazionale, sono l’Albania, il Marocco, l’Ex-Jugoslavia, la Romania, la Cina e l’Ecuador. Sbilanciata la ripartizione per area geografica: il 38,35% degli alunni stranieri studia nel nord-ovest, il 28,90% nel nord-est, il 23,06% al centro, il 6,87% al sud e il 2,82% nelle isole. Sospetto il basso dato di inserimento scolastico nel meridione, che potrebbe far pensare a un alto grado di dispersione scolastica.