Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Abbiamo un sogno!

Rimini ..:::T.A.z Reload:::.. 25 giugno 005

La spiaggia libera è uno spazio pubblico e aperto che, da tutte le persone che lo attraversano, dovrebbe essere autogestito e preservato. Nel Comune di Rimini questi spazi sono sempre più carenti e ridotti, oppure occupati dagli ennesimi eventi della fabbrica del divertimentificio. Diciamo queste cose perché per noi è fondamentale riappropriarci degli spazi “liberi” di questa città, valorizzandoli e cercando di costruire, al loro interno, momenti comuni e di riflessione. Per questo vorremmo cogliere l’occasione di parlarvi di un aspetto che caratterizza ogni estate riminese: la questione dell’abusivismo commerciale.

Tale argomento fagocita, da sempre, la cronaca locale della provincia riminese, ampio spazio né danno i giornali che, insieme ai politici locali (trasversali ai vari schieramenti), alimentano la tautologia della paura e la patologizzazione della condizione del migrante. Questo meccanismo radicato nella nostra città e nella nostra società, fa si che il cittadino migrante sia oggetto di stereotipi negativi e infamanti, nonché, di pregiudizi relativi alle differenze culturali se non addirittura somatiche. Per noi questa è l’ennesima forma dell’intolleranza e del razzismo differenzialista che categorizza esseri umani di SERIE A, pertanto portatori di diritti, ed esseri umani di SERIE B, pertanto portatori di una “effige”, di una “lettera scarlatta” che li differenzia dal resto della popolazione e li esclude. Quest’anno la lotta al cosiddetto “abusivismo commerciale” ha mostrato subito il suo volto con una crudeltà e una ferocia inaudita: non solo pattuglioni in armi sulle spiagge ma vere e proprie retate nelle case, nei luoghi dove “cerca” di sopravvivere questa “umanità in eccesso”. Per un venditore ambulante migrante l’essere fermato durante un controllo è l’anticamera del carcere e, in più, per chi non ha un regolare permesso di soggiorno c’è l’espulsione. Il permesso di soggiorno?! A questo proposito è bene ricordare che in Italia con la legge Bossi/Fini è pressoché impossibile per un cittadino migrante ottenere regolari documenti per svolgere un regolare lavoro, questo alimenta, in buona sostanza, lavoro nero, sfruttamento e precarietà.

Si, la PRECARIETÀ. Noi tutti e tutte la conosciamo, precarietà non è solo non avere un lavoro sicuro e garantito e quindi iperflessibile, ma anche pagare un affitto esorbitante per una camera o un piccolo appartamento e la difficoltà di fare la spesa per l’alto costo dei beni primari come il pane, il latte, le verdure. Questa gabbia inumana della precarietà intrappola ogni giorno milioni di individui, ma soprattutto i cittadini migranti, quelli che vengono reclutati e ricattati nei cantieri edili se non addirittura all’interno della macchina infernale dell’abusivismo commerciale e della criminalità italiana. Ma i migranti rappresentano l’immagine più visibile e più debole di questo meccanismo, pertanto sono loro l’oggetto della caccia alle streghe e non chi specula sulla nostra vita, chi ci sfrutta sul lavoro, chi privatizza i servizi primari.

VI CHIEDIAMO di riflettere su queste poche cose che celano dietro di loro gli ingranaggi di un sistema che trova nel neoliberismo e nella guerra globale permanente, i dispositivi per ingabbiare il mondo e le nostre esistenze. VI CHIEDIAMO di parlare con i cittadini migranti che incontrate qui in spiaggia come altrove, di cercare in loro i vostri problemi e, soprattutto, di cercare attraverso il dialogo, da un lato, la memoria dell’accoglienza e dell’ospitalità che un tempo la città di Rimini sapeva riservare ai viaggiatori, ai viandanti di chissà quale paese e, dall’altro, quella umanità che sembra essere sepolta da un turismo “usa e getta”, da una politica da spot pubblicitario, da una città soffocata da ombrelloni, cemento e plotoni di polizia.

Le nostre parole si generano dalle nostre EMOZIONI, dalle nostre fatiche quotidiane e invocano GIUSTIZIA. Una giustizia che non è fatta di repressione, militarizzazione del territorio, sicurezza e “caccia all’abusivo”, ma una giustizia che sappia parlare di diritti per tutti e per tutte, di lotta alla precarietà e allo sfruttamento, di comprensione dell’altro da noi e di una nuova visone-del-mondo. Apriamo la nostra città, le nostre esistenze, riempiamo gli spazi comuni e liberi, quei pochi che rimangono, come questa spiaggia ad esempio. Costruiamo dal basso un nuovo protagonismo, un protagonismo fatto di partecipazione e di condivisione di quel sogno che può renderci donne e uomini liberi, donne e uomini migliori.

P.s: nel corso della giornata distribuiremo dei cd masterizzati. Per la vendita o la riproduzione di tali cd tantissime persone vengono carcerizzate e rinchiuse. Noi crediamo che sia necessario garantire a tutti/e un libero accesso ai saperi e alla cultura, contro leggi che invece non lo assicurano e un mercato che rende pressoché impossibile l’acquisto di un cd o di un libro. . . noi oggi disobbediamo a questi divieti per la libera circolazione dei saperi contro il copyright!

Laboratorio Occuppato P.A.z

info: 0541 751653 o [email protected]