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Accordo UE-Turchia: nel 2018 trasferite 12.000 persone

Info Migrants - 5 marzo 2019

Migranti e rifugiati che rischiano la vita con l’arrivo dell’inverno, intrappolati in Grecia e costretti a vivere in condizioni inumane a causa dell’accordo tra UE e Turchia.

Circa 7.000 rifugiati siriani sono stati trasferiti dalla Turchia ai paesi UE nel 2018, come parte dell’accordo tra UE e Turchia, mentre poco più di 5000 richiedenti asilo sono stati mandati dalla Grecia in Turchia. I critici dell’accordo sostengono che rifiuta di considerare le pericolose condizioni di vita in Grecia e Turchia.

Circa 7.000 rifugiati siriani che si trovavano in Turchia sono stati rilocati nei paesi membri dell’UE l’anno scorso, come parte dell’accordo UE-Turchia. Si tratta di circa lo 0,2% della popolazione Siriana attualmente registrata in Turchia.

Circa 5.000 richiedenti asilo hanno lasciato la Grecia “volontariamente” usufruendo dell’assistenza al ritorno fornita dal “Programma di Ritorni Volontari Assistiti e Reintegrazione” delle Nazioni Unite. Altre 322 persone sono state deportate dalla Grecia alla Turchia, secondo la risposta del governo tedesco ad un’investigazione avviata dall’opposizione di sinistra. Le cifre sono basate su informazioni fornite dalla Commissione Europea.

L’accordo tra UE e Turchia è stato firmato a marzo del 2016 e permette alla Grecia di rimandare migranti dal proprio territorio alla Turchia se non rispettano i requisiti per l’asilo. In cambio, l’UE ha accettato di accogliere un rifugiato siriano residente in Turchia per ogni richiedente asilo trasferito dalla Grecia. Inoltre, l’UE ha promesso alla Turchia diversi miliardi di fondi per ospitare i rifugiati siriani. Finora, circa il 50% dei fondi sono stati trasferiti (3 miliardi di euro).

Chiudere un occhio

L’accordo ha portato ad un calo notevole degli sbarchi dalla Turchia in Grecia negli ultimi tre anni. Tuttavia, voci critiche sostengono che i fondi UE non siano spesi in modo efficiente, e che i meccanismi di finanziamento ed attuazione manchino di trasparenza.

Le condizioni dei rifugiati siriani in Turchia sono tutt’altro che buone”, ha dichiarato Ulla Jelpke, parlamentare appartenente al partito della Sinistra tedesca. Un’alta percentuale dei rifugiati riesce a malapena a sopravvivere con lavori saltuari, e il supporto europeo non raggiunge i circa 2 milioni di persone che vivono fuori dai campi ufficiali per rifugiati, sostiene Jelpke.

Circa 143.000 rifugiati vivono nei campi ufficiali in Turchia, secondo il ministero dell’interno turco. Molti rifugiati si trasferiscono nelle grandi città per cercare lavoro. L’UE supporta i rifugiati che vivono fuori dai campi con lo schema di assistenza “Emergency Social Safety Net”, che ha un bacino di 1,5 milioni di rifugiati e fornisce loro una cifra fissa di circa 20 euro al mese, secondo il governo tedesco.

Secondo Jelpke, l’accordo è un comodo espediente per i paesi UE per tenere il problema della migrazione fuori dai confini europei. “Il governo tedesco continua ad insabbiare l’accordo. La sua preoccupazione principale è impedire ai rifugiati di arrivare nell’UE”, ha detto.

La situazione in Grecia

Il numero di rifugiati arrivati sulle isole greche è aumentato notevolmente nel 2018, causando gravi condizioni di affollamento e scarsa igiene nei campi per rifugiati e migranti. Al momento ci sono più di 11.70 richiedenti asilo in cinque hotspot sulle isole greche, e relativamente pochi trasferimenti sul continente. L’accordo UE-Turchia afferma che solo i richiedenti asilo che si trovano ancora sulle isole possono essere rimandati in Turchia.