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Rubriche: Confini e frontiere, Un mondo, molti mondi

Al confine greco-turco i politici giocano con le vite delle persone

Comunicato stampa di Welcome to Europe - infomobile Greece e WatchTheMed Alarm Phone, 1 marzo 2020

- Link all’articolo originale (ENG)

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Traduzione a cura di: Eleonora_Sodini

Molte persone che stanno cercando di entrare in Europa alla ricerca di protezione si ritrovano ad affrontare una brutale repressione nella regione delle isole Egee. Nonostante non sia una novità, al momento assistiamo a un’acutizzazione di violenza in quanto la Turchia e la Grecia giocano una partita pericolosa con la vita delle persone. L’istinto di sopravvivenza e la speranza di tanti e tante per un futuro migliore è sfruttata e manipolata per ciniche strategie politiche. La Grecia ha appena dichiarato lo stato d’emergenza e ha revocato il diritto di asilo.

Sul versante greco la situazione è ogni giorno devastante: i centri di detenzione sovraffollati e campi dove migliaia sono costretti a sopravvivere in condizioni disumane. Le squadre di polizia in tenuta antisommossa segretamente sono state trasferite sulle isole greche per reprimere ancora più violentemente la popolazione locale con gas lacrimogeni e manganelli. Insieme a soldati e squadre anti-terroristiche, le squadre di polizia antisommossa attaccano con lacrimogeni e cannoni d’acqua i rifugiati che provano attraversare il confine di terra. Coloro che riescono a raggiungere la Grecia vengono imprigionati solamente per aver varcato il confine. Le imbarcazioni sono attaccate da uomini mascherati nel Mar Egeo e viene loro impedito il passaggio al porto greco dai fascisti.

In Turchia, dall’altra parte del confine, la situazione è ugualmente crudele: come risposta alle fatalità successe in Turchia, a Idlib, il Presidente Recep Erdogan annuncia l’ “apertura” del confine e milioni di persone seguono la sua chiamata e si muovono verso la Grecia, nella speranza di trovare finalmente un luogo sicuro. Entrano in autobus bianchi, a quanto pare messi a disposizione dal governo turco, ma finiscono intrappolati dentro una zona di confine fra la Turchia e la Grecia, fermati da forze armate e dai veicoli dell’esercito.

Nonostante l’attuale intensificazione, è chiaro che i respingimenti e i violenti abusi lungo il confine sono all’ordine del giorno, senza eccezioni. Ma di solito, questi puntano a gruppi più piccoli di persone, non a masse in movimento. Di solito, la popolazione civile non riesce a vedere come la violazione dei diritti umani si dispiega, come la polizia e gli ufficiali dell’esercito si fermano sul cammino delle persone, impedendo loro di mettere piede sul suolo dell’Unione Europea ed esercitare il loro diritto di richiesta d’asilo.

L’Europa mette in atto una politica di “chiusura delle porte”, che trova forza bel governo greco di destra che manda poliziotti antisommossa e forze speciali per impedire alle persone di fuggire da guerre, conflitti e carestie, e vuole temporaneamente sospendere il diritto delle persone di richiedere asilo, deportale immediatamente nei loro paesi di origine. Abbiamo già visto immagini di imbarcazioni da guerra della NATO pattugliare il Mar Egeo insieme alle guardie di frontiera provenienti da tutta Europa nelle missioni di Frontex.

Non accettiamo questa guerra europea contro persone che cercano protezione! Non rimarremo in silenzio mentre politiche repressive e anti immigrazione danno spazio al fascismo!

Abbiamo visto persone violentemente respinte in Turchia dove migranti vengono trattenuti o addirittura deportati in posti dove incontrano guerre e persecuzioni. Abbiamo visto persone annegare nel Mar Egeo e nel fiume Maritsa. Abbiamo visto corpi di madri, padri, bambini e bambine disidratati, congelati e irriconoscibili.
Abbiamo anche visto persone morire nel centri “hotspot” europei a causa di condizioni disumane - neonati che muoiono disidratati, la mancanza di adeguate cure mediche e la disperazione che porta al suicidio di molte persone.

Ma abbiamo anche visto individui “in movimento” affermando il loro diritto di esprimere solidarietà insieme alla popolazione locale contro queste politiche repressive. Abbiamo ascoltato le loro voci urlare unite per la libertà. Abbiamo visto persone marciare attraverso il confine contro ogni previsione e contro il regime violento del confine europeo.

Noi rimaniamo uniti contro questa crudeltà! Alzeremo le nostre voci per raccontare le storie che non sono raccontate, per mostrare le immagini che vengono nascoste dal mondo! Non ci fermeremo nel denunciare i violenti abusi sul confine d’Europa e non ci fermeremo nella lotta per un nuovo mondo di libertà di movimento!

Diritti uguali per tutti! Nessuno e nessuna è illegale!

Welcome to Europe - infomobile Greece e WatchTheMed Alarm Phone

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[ 4 marzo 2020 ]
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