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Al di là dell’emergenza – Compendio statistico dello SPRAR. Anno 2010

Per la prima volta il bando del Ministero dell’Interno – pubblicato alla fine del 2008 per l’accesso al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, a cui ordinariamente accedono gli enti locali che compongono lo SPRAR – ha previsto un finanziamento biennale per gli anni 2009/2010. Ciò ha permesso di strutturare gli interventi di “accoglienza integrata” con maggiore stabilità e sostenibilità, lungo un periodo di tempo maggiormente consono alla programmazione dei percorsi di inserimento socio-economico dei beneficiari, nonché senza l’incombenza di rispondere al bando ministeriale alla scadenza dei dodici mesi.

Nel corso di questo biennio sono stati diversi gli elementi che hanno inciso molto sul bilancio delle attività di accoglienza. In primo luogo si sono progressivamente affievoliti gli effetti delle emergenze degli anni precedenti e questo ha comportato la conclusione dei percorsi delle persone accolte nei posti straordinari attivati nel 2008, che si sono definitivamente chiusi. Inoltre, il 30 giugno 2010 hanno avuto termine anche i progetti attivati con le risorse dell’Otto per Mille assegnate ad ANCI dalla Presidenza
del Consiglio dei Ministri.

La graduale chiusura di tali interventi straordinari ha comportato il venire meno della disponibilità di oltre 1.500 posti aggiuntivi che avevano di fatto rinforzato la capacità base dello SPRAR, fissata per il biennio 2009/2010 in 3.000 posti. Inevitabile, pertanto, è stata la flessione del numero delle persone complessivamente accolte: se nel 2009 i beneficiari dello SPRAR erano stati 7.845, nel 2010 sono state 6.855 le persone accolte.
Nel biennio preso in considerazione, inoltre, sono maturate alcune considerazioni generali sui mutamenti sopravvenuti sulle caratteristiche della popolazione di richiedenti asilo e rifugiati giunti in Italia in questo periodo. Si è soprattutto rilevata l’emersione di un numero significativo di situazioni, segnalate sia dai territori che dai centri governativi (CARA), relative alle condizioni psichiche e psicologiche, a gravi malattie invalidanti, di persone anche vittime di violenza e di tortura. Questo aumento importante di situazioni di vulnerabilità ha reso complessa la ricerca di posti con servizi specifici all’interno dello SPRAR, soprattutto per coloro che presentavano problematiche legate al disagio mentale. A causa di queste criticità, intorno a tale tema nel 2010 sono state promosse riflessioni
interno allo SPRAR e si è iniziato a fornire delle prime risposte in termini operativi, con la previsione di cinquanta posti dedicati nella rete del Sistema di protezione per il triennio 2011/2013. Se da un lato la modalità di finanziamento biennale dei progetti SPRAR ha comportato la fissazione della capacità dei posti per due anni (senza opportunità di aumento se non per via straordinaria), d’altra parte ha permesso di sistematizzare e stabilizzare gli interventi, potendoli programmare sul medio periodo. Tale stabilizzazione ha comportato un bilanciamento del turnover dei beneficiari, così come emerge anche da una prima lettura dei dati. Risulta, infatti, evidente che il numero delle persone che sono entrate in accoglienza è molto vicino a quello di coloro che hanno ultimato il loro percorso, uscendo così dallo
SPRAR. Nel 2009 hanno avuto accesso all’accoglienza 2.921 nuovi beneficiari e sono uscite complessivamente 2.840 persone. Nel 2010 i nuovi ingressi sono stati 2.886 e 2.755 coloro che hanno terminato il loro percorso nel Sistema di protezione4. Un turnover, dunque, molto regolare con periodi
medi di permanenza rispondenti alla necessità di rispettare i tempi previsti dal carattere di temporaneità delle misure dello SPRAR e, contestualmente, le singole esigenze dei beneficiari, incidenti sullo
svolgimento dei percorsi di autonomia.

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Al di là dell’emergenza – Compendio statistico dello SPRAR. Anno 2010