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Al via le indagini per l’omicidio di Soumaila Sacko, sindacalista dei braccianti di Rosarno

Progetto Diritti seguirà la famiglia per chiedere verità e giustizia

Foto del Collettivo Mamadou

Hanno preso avvio le indagini sulla brutale uccisione del sindacalista USB Soumaila Sacko, 29enne maliano, avvenuta il 2 giugno nella zona di San Calogero, Rosarno, i cui familiari sono assistiti dall’avv. Arturo Salerni.
La Procura di Vibo Valentia ha annunciato che indagato per il reato di omicidio è un uomo 43enne del posto, Antonio Pontoriero. Il Pubblico Ministero ha nominato il proprio consulente tecnico, la dott. ssa Katiuscia Bisogni, che dovrà accertare, previo esame autoptico, l’epoca, le cause e i mezzi che hanno provocato la morte del giovane maliano. L’esame autoptico inizierà il 7 giugno mattina. Nel frattempo la famiglia ha anch’essa nominato un consulente tecnico medico legale. Oggi hanno preso avvio le indagini balistiche presso i Ris di Messina.

Soumaila Sacko era un bracciante, padre di una bambina di 5 anni e sindacalista USB. Arrivato in Europa per costruire un futuro che il suo Paese gli negava, ha trovato sfruttamento, schiavitù, baracche di lamiere e condizioni ai limiti della sopravvivenza e lesive della dignità umana. Aveva scelto di non arrendersi alla brutalità, all’abominio del lavoro a meno di tre euro al giorno. Lottava per riscattare la sua esistenza e quella delle migliaia di schiavi nelle campagne.

«Daremo il nostro contributo – anche attraverso l’impegno dell’Avv. Salerni – affinché si arrivi all’accertamento delle responsabilità del terribile omicidio maturato in un clima politico e sociale avvelenato dalla propaganda xenofoba e dalle campagne securitarie». Progetto Diritti è al fianco della sua famiglia e dei tanti lavoratori e delle tante lavoratrici che condividono un’esistenza da schiavi a uso e consumo della filiera agroalimentare.

– Vedi il video della conferenza stampa di Aboubakar Soumahoro, dirigente del sindacato USB

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