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Alt a secchi e spugne, giro di vite a Firenze contro i lavavetri

I lavavetri a Firenze hanno le ore contate: da oggi chi viene trovato con secchi e spugne ai semafori rischia una denuncia penale e fino a tre mesi di carcere, oltre naturalmente al sequestro degli “attrezzi”.

E’ l’effetto della esasperazione dei fiorentini, che hanno fatto piovere denunce ai comandi di polizia, segnalando maniere violente da parte dei lavavetri, soprattutto ai danni di donne sole al volante: un clima che ha spinto l’amministrazione comunale a emettere un’ordinanza urgente con effetto da oggi.

Oltre al sequestro degli attrezzi, il lavavetri sarà denunciato e dovrà andare dal giudice che deciderà se fargli scontare fino a 3 mesi di carcere o fargli pagare un’ammenda da 206 euro.

“Negli ultimi tempi stiamo ricevendo numerosi reclami da parte di cittadini che hanno notato una modifica nell’atteggiamento dei lavavetri, diventati molto aggressivi soprattutto nei confronti delle donne ancor di più se sole in auto”, hanno dichiarato in una nota diffusa ieri Graziano Cioni, assessore alla sicurezza e vivibilità urbana, e Silvano Gori, assessore alle attività produttive.

La novità di questo giro di vite, proposto da un’amministrazione storicamente di centrosinistra, è nel risvolto penale del “mestiere girovago” dei lavavetri.

Alcuni osservatori politici hanno definito di stampo “leghista” la misura, e il coordinatore della Lega Nord Roberto Calderoli ha rivendicato la paternità del suo partito per misure di questo tipo, associando l’amministrazione fiorentina al controverso ex-sindaco “sceriffo” di Treviso Giancarlo Gentilini.

“Un plauso – si legge nella nota di Calderoli – all’assessore diessino Cioni, e al sindaco di Firenze, che, con l’ordinanza contro i lava-vetri, hanno avuto il coraggio di assumere una decisione sacrosanta”.

“Una tessera di socio sostenitore della Lega non gliela leva nessuno – continua il vice presidente del Senato – insieme ad una foto di Gentilini, a cui sicuramente l’amministrazione di Firenze si è ispirata per adottare queste misure”.

Finora, a poco o a nulla sono valsi i meno drastici interventi (529 dall’inizio di quest’anno), tradotti in molte fughe, e i 79 verbali da 50 euro a carico dei lavavetri, non pagati. Da qui la soluzione: poiché “quello del lavavetri è classificato come mestiere girovago e siccome il Comune che ha delega in materia non ha mai rilasciato autorizzazioni, lo si riconosce come abusivo”, si legge nell’ordinanza 774 del 25 agosto scorso, proposta dalla direzione del corpo di polizia municipale e firmata dall’assessore Cioni, che in questi giorni sostituisce il sindaco Leonardo Domenici ancora in ferie.

Il provvedimento dovrà essere applicato da tutte le forze di polizia, inclusi carabinieri e poliziotti, e non sarà a tempo indeterminato: la validità è fino al 30 ottobre. Poi se ne riparlerà.