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Rubrica: In mare

Altri migranti uccisi dall’accordo Italia-Libia. Erano stati intercettati in mare e riportati a terra

Le persone erano state riportate a Khums, insieme ad altre, dalla cosiddetta Guardia Costiera libica

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di Stefano Bleggi, Redazione

Due migranti sudanesi sono stati uccisi, e altri cinque feriti, in una sparatoria avvenuta la scorsa notte a Khums, est di Tripoli, durante le operazioni di sbarco. I migranti erano stati intercettati in mare e riportati a terra dalla Guardia Costiera libica. Lo denuncia il personale dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) che, presente sul posto, ha riferito che le autorità locali hanno iniziato a sparare nel momento in cui alcuni migranti, scesi da poco a terra, avevano cercato di darsi alla fuga.
I cinque migranti feriti sono stati portati in ospedali della zona, mentre la maggior parte dei sopravvissuti all’incidente è stata trasferita in centri di detenzione.
Non è il primo episodio di questo genere, a fine maggio altri 30 migranti erano stati uccisi dai trafficanti in una sparatoria che ha causato anche 11 feriti.

Nonostante sia chiaro che la Libia non possa essere minimamente considerata un paese sicuro, nel 2019 più di 9000 persone sono state rintracciate dalla guardia costiera libica e riportate in Libia [1]. Nel corso del 2020 siamo a oltre 6200 persone catturate mentre tentano di esercitare il loro diritto di fuga [2]. Dall’inizio dell’accordo Italia-Libia del febbraio 2017 sono circa 50.000 le persone riportate nelle mani di carcerieri e torturatori libici come ampiamente denunciato da rapporti e dossier.
Dai movimenti e dalle associazioni, ma perfino dall’Unhcr, Oim e Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, a più riprese si sono levate richieste di interrompere immediatamente la collaborazione con i libici e di prevedere l’istituzione di canali di evacuazione verso i paesi dell’Unione europea per tutte le persone detenute nei centri.
Ma di fronte a una situazione tanto cristallina e atroce, l’Italia in febbraio ha rinnovato il memorandum con la Libia e il 16 luglio ha dato il via libera al rifinanziamento per l’addestramento alla cosiddetta guardia costiera libica.
La politica di esternalizzazione delle frontiere e dei respingimenti di massa dell’Italia e dell’Ue ha nuove morti sulla propria coscienza.

Note

[1] https://www.meltingpot.org/Asilo-in-Italia-un-diritto-sempre-piu-debole-Il-nuovo.html

[2] https://www.meltingpot.org/Rapporto-In-questo-viaggio-a-nessuno-importa-se-vivi-o.html

Vedi anche

  • La realtà libica raccontata attraverso un rapporto sugli interventi finanziati da fondi AICS nei centri di detenzione
  • Strage di Pasquetta. Responsabilità italiane: esposto alla Procura di Roma
  • Le morti nel Mediterraneo non sono inevitabili!
  • Remote control: la collaborazione UE-Libia nelle intercettazioni di massa dei migranti nel Mediterraneo centrale
  • Libia: 30 migranti uccisi dai trafficanti in una sparatoria
  • Basta accordi con la Libia. Ad Adria, sanzionato il Cantiere Navale Vittoria. Per gli attivisti è complice di “crimini contro l’umanità”
  • Rapporto “In questo viaggio, a nessuno importa se vivi o muori”
  • Salvini va processato: ha violato la legge italiana e le convenzioni internazionali
  • Voto Senato su caso Open Arms: occasione importante per ristabilire la verità, tuttavia resta ancora molto da fare
  • Malta: tattiche illegali e un altro anno di sofferenze nel Mediterraneo centrale
[ 28 luglio 2020 ]
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