Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Mattino del 27 giugno 2004

Ambulanti, polemiche dopo il blitz di Gianluca Galasso

Fa discutere il blitz di giovedì sera che ha portato alla denuncia di venditori ambulanti, molti dei quali di origine extracomunitaria ed al sequestro di un notevole quantitativo di merce. L’operazione è scattata in pieno centro ad Avellino, lungo viale Italia.
«Accogliamo con favore questa operazione – ha commentato Oreste La Stella, direttore della Confcommercio di Avellino – anche perché siamo stati proprio noi a sollecitarlo.

Sono stati i commercianti a denunciare questo illecito che si verificava lungo viale Italia. Riteniamo – ha aggiunto – che non ci sia nulla di strano, altrimenti ci venga detto a chiari lettere che le regole sono solo scritte e non vanno rispettate. E’ vero che queste persone sono l’ultimo anello di una catena, ma non spetta a noi fare le indagini. La situazione va sempre peggiorando. A questo va aggiunto che ci siamo trovati scoperti, in seguito all’abolizione della squadra dei vigili urbani preposta a tali controlli».
Completamente diverso il giudizio di Giuseppe Quaresima, esponente di primo piano di Rifondazione Comunista: «La cultura della repressione non è di sicuro quella ideale. Fa male anche il modo di pensare degli avellinesi che spesso non tengono in considerazione il dramma dello sfruttamento che vivono queste persone, che possono diventare anche una risorsa se vengono aiutate ad uscire dalla spirale del crimine. Le forze dell’ordine – ha sottolineato Quaresima – non dovrebbero prendersela con gli extracomunitari, che poi vengono rispediti a casa. Dovrebbero, invece, puntare l’attenzione contro la criminalità organizzata».

E Rossella Fierro di Prc aggiunge: «Simile è l’atteggiamento nei confronti della droga, dove si colpiscono con scientifica pregilizione i consumatori abituali o occasionali, senza muovere un dito per minare all’origine il problema e i traffici di morte». Sulle stessa lunghezza d’onda, Generoso Bruno dei Comunisti Italiani. «Determinati problemi come quello della contraffazione, non vanno risolti colpendo l’ultimo anello della catena. La pirateria audiovisiva di certo non si contrasta con la denuncia o l’arresto degli immigrati. E’ un fenomeno che va letto in maniera diversa. Sicuramente – prosegue Bruno – un’area non può essere ridotta come i peggiori marcatini dei quartieri malfamati napoletani, ma, allo stesso tempo, non bisogna confondere i problemi della delinquenza con quelli di chi stenta per sopravvivere». Dal rappresentante dei Comunisti Italiani arriva, poi, una proposta per risolvere la questione: «Si potrebbe individuare una zona che l’Amministrazione Comunale destinerebbe, con un preciso regolamento, a mercatino di prodotti etnici, naturalmente senza oggetti contraffatti. Un’esperienza che ha riscosso notevole successo già in altre città».

Consensi per il blitz delle forze dell’ordine (che ha impegnato diversi uomini) di giovedì sono stati espressi da numerosi residenti della zona, che in più occasioni avevano portato all’attenzione dell’opinione pubblica irpina la situazione.