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Amnesty International: in Grecia, rifugiati intrappolati senza protezione

Comunicato di denuncia dopo il Rapporto sulla Grecia

Amnesty International ha sollecitato la fine immediata dei trasferimenti
in Grecia di richiedenti asilo provenienti dagli stati membri dell’Unione
europea (Ue) vincolati dal Regolamento di Dublino.
Nel suo rapporto ‘La
trappola di Dublino II. Trasferimenti di richiedenti asilo in Grecia
’,
l’organizzazione denuncia i casi di persone che, trasferite sulla base del
Regolamento di Dublino, rischiano una serie di violazioni dei diritti
umani, compreso il rientro forzato in paesi dove potrebbero subire
persecuzione.

Il Regolamento di Dublino stabilisce quale stato membro dell’Ue sia
responsabile della decisione in merito a una richiesta d’asilo all’interno
del territorio comunitario e prevede che i richiedenti asilo debbano
essere rinviati verso il primo paese in cui hanno fatto ingresso dopo
essere entrati nell’Ue. Tutti gli stati membri dell’Ue, e anche Islanda,
Norvegia e Svizzera, sono vincolati da questo Regolamento.

Il rapporto di Amnesty International mette in luce l’assenza di una
procedura corretta di asilo in Grecia, che si concretizza nella mancanza
di accesso alla procedura, di un corretto esame delle richieste e della
possibilita’ effettiva di ricorso. I richiedenti asilo non hanno un
accesso adeguato a consulenza legale, servizi d’interpretariato e
informazioni necessarie. Le condizioni di detenzione possono risultare
assai negative. Vi sono stati casi di espulsione verso la Turchia. Infine,
l’insufficienza degli alloggi e un inadeguato accesso ai servizi sanitari
producono conseguenze sui diritti economici e sociali di base dei
richiedenti asilo.

‘Questo rapporto dimostra che il sistema chiamato Dublino II si basa sulla
presunzione errata che tutti gli stati membri dell’Ue abbiano gli stessi
standard in materia di protezione dei rifugiati.
Invece, i richiedenti
asilo che entrano in territorio Ue dalla Grecia rischiano di subire
violazioni multiple dei diritti umani e minacce alla loro incolumita’.
Solo uno sforzo coordinato degli stati membri in direzione di standard
piu’ avanzati e uniformi in tema di protezione potra’ risolvere questo
problema. L’Ue deve affrontarlo ora’ – ha dichiarato
vedi, a questo proposito, Patrasso- un anno dopo. Nuove prove dei respingimenti illegali dei profughi dai porti dell’Adriatico

Nicolas Beger,
direttore dell’Ufficio di Amnesty International presso l’Ue.

Dall’aprile 2008, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
ha chiesto agli altri stati membri dell’Ue di sospendere i trasferimenti
in Grecia, a causa di gravi inadeguatezze della procedura d’asilo vigente
nel paese e delle inadeguate condizioni di accoglienza. Secondo le
ricerche effettuate da Amnesty International dal settembre 2008 al
febbraio 2010, la situazione e’ persino peggiorata, specialmente a seguito
della cancellazione del diritto a un appello effettivo, dopo l’abolizione
per legge dell’organismo competente per i ricorsi, nel luglio 2009.
Nonostante questa situazione, 995 richiedenti asilo provenienti da stati
parte del Regolamento di Dublino (tra cui Austria, Belgio, Danimarca,
Finlandia, Norvegia, Olanda e Svizzera) sono stati trasferiti in Grecia
nei primi 10 mesi del 2009.

Amnesty International apprezza le recenti dichiarazioni del governo greco
e gli sviluppi che lasciano intravedere positive riforme in tema
d’immigrazione e asilo. Ma senza concrete ed efficaci modifiche alle leggi
e alle procedure, la Grecia continuera’ a venir meno ai propri obblighi
nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Gli altri stati
membri dell’Ue devono garantire che non violeranno i propri obblighi
trasferendo richiedenti asilo in Grecia.

‘E’ evidente che la Grecia non rispetta i fondamentali bisogni di
protezione dei richiedenti asilo, insieme ad altri loro diritti basilari.
Eppure gli stati parte del Regolamento di Dublino continuano a chiudere
gli occhi trasferendo in Grecia persone estremamente vulnerabili. E’
venuto il momento che si riconosca la realta’ della Grecia, che si
rispettino gli standard internazionali e che si ponga immediatamente fine
a tutti i trasferimenti in Grecia’
– ha concluso Beger.

Roma, 22 marzo 2010

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