Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Ancona. Laboratori Multidisciplinare per la formazione e l’integrazione dei richiedenti protezione internazionale. (WTA)

Un progetto cofinanzato dall'otto per mille della Chiesa valdese

Mentre il progetto si avvia alla conclusione si possono già trarre le prime considerazioni dell’esperimento che ha coinvolto italiani e richiedenti asilo in una modalità di formazione nuova.

I laboratori erano mirati a migliorare la capacità dei beneficiari ad interpretare il contesto socio culturale in ci si trovano, questo obiettivo non solo è stato raggiunto ma ampiamente superato. Infatti non solo alla fine di ogni ciclo i beneficiari avevano una consapevolezza maggiore di tutti quegli aspetti che li riguardano da vicino ( opportunità lavorative, diritto all’accesso alle cure sanitarie, tipologia di permessi di soggiorno, accesso ai servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni etc) ma l’aver superato il metodo standard di insegnamento frontale ha permesso una importante sinergia tra tutte le persone coinvolte, che ha prodotto opportunità reali di inclusione nel tessuto lavorativo per alcuni e nel tessuto sociale per la maggior parte.

In particolare hanno riscosso successo i corsi volti alla conoscenza della tutela sanitaria, della preparazione al colloquio alla commissione asilo territoriale e gli aggiornamenti legislativi in materia di integrazione. Molte apprezzate le figure professionali che hanno illustrato i corsi in questione (Avv. Paolo Cognini, Avv. Gabriella Ciarlantini e Dott.ssa Patrizia Carletti). Addirittura alcune figure professionali si sono offerte gratuitamente per lo sviluppo poiché coinvolte sinceramente negli obbiettivi prefissati.

La buon riuscita del progetto è anche testimoniata dalla partecipazione di tutte le realtà che si occupano di accoglienza nella provincia di Ancona.
Diversi richiedenti asilo hanno frequentato le lezioni dei corsi come da progetto iniziale, circa duecentoventi persone sono state invece coinvolte in tutte le attività collaterali nate dai laboratori.
Ad esempio si sono prodotte delle assemblee molto partecipate per approfondire dei ragionamenti emersi all’interno dei laboratori. Si è ragionato di razzismo, di libertà di movimenti di diritti etc. Queste occasione hanno permesso l’integrazione tra richiedenti asilo, migranti di lungo periodo e autoctoni le cui ricadute sono difficilmente riassumibili ma sostanzialmente positive. Si è infatti creato un innesco positivo che ha generato opportunità, solo per fare alcuni esempi alcuni ragazzi hanno trovato opportunità lavorative, altri sono stati aiutati ad intraprendere una carriera sportiva etc.

Inaspettato il coinvolgimento di persone non direttamente legate al progetto ma che si sono offerti una volta capita la portata ed i destinatari. Ad esempio una libreria cittadina si è offerta di regalare libri e fumetti ai beneficiari (libreria Sonnino). Un allenatore di calcio si è offerto a titolo gratuito di far giocare chi ne avesse voluto l’esigenza e di inserirlo in squadre locali, in molti hanno dato il loro contributo nelle serate conclusive della consegna dei diplomi cucinando o allestendo la sala.

Il fine dei laboratori era sicuramente superiore alla volontà di far imparare meglio l’italiano ai beneficiari ma anche da questo punto di vista i risultati sono stati in molti casi eccellenti, il fatto di avere docenti universitari ha trasmesso ai ragazzi e alle ragazze una voglia di leggere e scrivere sorprendente.

La partecipazione è stata infatti la parte più riuscita dell’intero progetto, tanto che i partecipanti ai primi cicli sono sempre tornati ogni qualvolta nei cicli successivi c’erano degli appuntamenti aperti a tutti. Interessante è stato anche il confronto tra gli operatori delle varie strutture di accoglienza che spesso hanno condiviso tra loro problematicità e risorse superando l’iniziale diffidenza.

Finiti i cicli di formazione tra Agosto e Novembre abbiamo organizzato ulteriori incontri da un lato per pubblicizzare il lavoro svolto, dall’altro visto il cambiamento della normativa a seguito della legge Salvini per aggiornare operatori e beneficiari sulle nuove difficoltà per un inserimento nel tessuto sociale e lavorativo.
Particolarmente preoccupati dell’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari attraverso l’intervento di avvocato ed esperti del settore abbiamo organizzato una giornata formativa alla quale hanno partecipato più di 200 persone.
Altri incontri sempre aperti a tutti sono stati organizzati per analizzare insieme le nuove rotte dei migranti e le difficoltà per percorrerle.
Particolarmente soddisfacente è stato sapere che anche grazie ai laboratori diversi ragazzi/e hanno potuto accedere a tirocini lavorativi che hanno avuto l’efficacia di dare una chance in più per l’ottenimento del permesso di soggiorno.

Ambasciata dei Diritti Marche

L’Ambasciata dei Diritti Marche è un’associazione Onlus che opera nel territorio marchigiano.
Lo sportello legale dell'Ambasciata dei Diritti e l'osservatorio contro le discriminazioni sono attivi presso la sede di via Urbino, 18 ad Ancona.