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Ancona – No ai CPT! Disobbedienti occupano gli uffici della presidenza della Giunta regionale

Ancona ore 12 – Uno striscione di 16 mt è stato calato dalla sede della regione Marche dai Disobbedienti che hanno occupato il settimo piano di questo edificio contro la costruzione di un lager per cittadini migranti in questa regione, che ha ricevuto una direttiva ministeriale in merito.
Per i manifestanti questa è solo una prima iniziativa di sensibilizzazione e protesta che apre la campagna contro i centri di permanenza temporanea e per l’estensione dei diritti di cittadinanza a tutti/e.

tratto dal sito http://www.globalradio.it

Comunicato stampa dei disobbedienti_marche

Il fatto:

Il 23 maggio 2003 con ordinanza n.3287 avente come oggetto “Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile per il contrasto e la gestione del fenomeno immigrazione clandestina” il governo Berlusconi ha dettato nuove disposizioni per la realizzazione ed “una più organica dislocazione territoriale” dei nuovi Centri di Permanenza Temporanea (CPT) per migranti. Nella stessa ordinanza si parla di Intese già raggiunte con le regioni Veneto, Marche e Liguria.

Cosa sono i CPT:

I Cpt sono strutture carcerarie dove vengono rinchiusi esseri umani che non hanno commesso alcun reato. Sono gabbie dove vengono soffocate nella violenza le speranze di chi è emigrato per sopravvivere. Sono luoghi in cui i più elementari diritti umani vengono sospesi. Sono spazi dove i principi di democrazia, civiltà, solidarietà, vengono calpestati e derisi. Sono la discriminazione che si fa muro, sbarre, celle, container.
Non puo’ esserci nella nostra regione posto per un CPT!

L’assurdo:

L’Ordinanza è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.125 del 31 maggio 2003. Fin dal mese di giugno ci siamo attivati per capire quale scellerata intesa tra Regione Marche e il Governo avesse “gettato” i nostri territori tra quelli candidati ad ospitare un Centro di Permanenza Temporanea. Fino ad oggi tutti i soggetti interpellati ci hanno dato la stessa risposta: “non sappiamo”. Ma com’è possibile “non sapere”?
Com’è possibile che un’Ordinanza del Presidente del Consiglio parli di un’intesa raggiunta con la regione Marche e nessuno della Regione Marche sappia niente?
Come mai subito dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale la Regione Marche non è intervenuta per chiarire la propria posizione?

Fuori dall’assurdo:

non sapere è un lusso che non ci si può permettere quando sono in ballo i fondamentali diritti umani. E’ per questo che noi, invece, sappiamo e vogliamo sapere.

Sappiamo: cosa sono i CPT, perchè per farli chiudere ci siamo entrati con i nostri corpi.

Sappiamo: cosa c’è scritto nell’ordinanza, soprattutto dove dice che l’approvazione del progetto CPT da parte del Ministero dell’Interno sostituirà “…ad ogni effetto pareri, autorizzazioni, visti e nullaosta e costituirà, ove occorra, variante agli strumenti urbanistici dei Comuni interessati… e comporterà la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori (art.4)”

Sappiamo: che lotteremo con estrema determinazione contro la realizzazione dei CPT e che non saremo soli perchè tante sono le persone, associazioni, le realtà collettive e, crediamo, anche le Amministrazioni locali indisponibili a subire una simile vergogna.

Vogliamo sapere: quale Intesa la Regione Marche ha siglato con i responsabili ministeriali competenti; quali sono i siti eventualmente individuati; qual è la reale posizione del Governo Regionale sulla questione.
Speriamo vivamente che le risposte non siano quelle aride ed inutili delle “difese d’ufficio”.

E’ possibile che una grande battaglia di civiltà rovesci l'”Ordinanza 3287″ e faccia dei nostri territori anzichè uno spazio di reclusione sociale e razziale, un laboratorio di libertà, di solidarietà, di reale democrazia. Ma per sviluppare una grande battaglia di civiltà, occorre che ognuno si faccia carico di una parte di essa e, soprattutto, che ognuno si assuma con chiarezza le proprie responsabilità, politiche e sociali.

disobbedienti_marche

Vedi la rassegna stampa dell’iniziativa