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Appello per la cancellazione dell’accordo Italia – Grecia

Basta morti! Verso la costruzione di canali umanitari e un diritto di asilo europeo

Appello per la cancellazione dell’accordo Italia – Grecia

Di poche ora fa la notizia di un migrante che ha rischiato di morire in un porto dell’Adriatico, schiacciato da un TIR mentre cercava di eludere i controlli doganali. Poco importa che avesse tutto il diritto ad essere accolto perché in fuga da un paese in guerra. L’attuale normativa europea ed italiana, alla faccia delle convenzioni internazionali (Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, convenzione di Ginevra), continua ad uccidere migranti. Muoiono perché costretti ad affidare la loro vita a trafficanti di esseri umani, che senza scrupoli, mettono uomini e donne in situazioni di estremo pericolo.
Rischiare la propria vita è l’unico modo per tentare di entrare nella fortezza Europa. L’accordo Italia – Grecia così come il regolamento Dublino III sono strumenti di morte.

Firma qui sotto l’appello per l’abrogazione dell’accordo Italia-Grecia e per un diritto di asilo europeo.

Foto di Sara Prestianni
Foto di Sara Prestianni

Per un Adriatico mare di diritti

La lista dei morti dell’Adriatico allunga tristemente quella dei dispersi nel canale di Sicilia, morti che spesso si consumano all’interno dei traghetti di linea dove quello che all’inizio del viaggio appare un possibile nascondiglio si trasforma nell’orribile trappola delle ruote dei tir, dell’asfissia, dell’assideramento o delle ustioni. In molti muoiono per evitare di essere riammessi in base all’accordo bilaterale in vigore tra l’Italia ed il paese ellenico. L’accordo tra i due paesi firmato nel 1999 “obbliga entrambe le parti ad accettare “senza formalità” il ritorno dei migranti privi di documenti qualora le autorità possano dimostrare che essi hanno viaggiato irregolarmente da un paese all’altro”. L’unica strada percorribile per salvare tutti coloro che cercano rifugio in Europa, è quella di creare dei corridoi umanitari garantiti, non dalle armi ma da un diritto in cui i principi universali sanciti dalle convenzioni internazionali diventino reali.

Il primo passo da compiere in questa direzione passa attraverso l’abrogazione dell’accordo Italia-Grecia, e di tutti quegli accordi che insieme al regolamento Dublino sono la causa principale delle tragedie che si consumano sulle nostre coste.

Crediamo che il nuovo scenario politico in Grecia dia la possibilità di mettere in discussione vincoli che fino a ieri sembravano inviolabili. Il paese ellenico così come l’Italia e la Spagna sono paesi cruciali nei quali si decide la vita o la morte di tantissimi esseri umani che hanno intrapreso dei viaggi lunghissimi con la speranza di trovare una prospettiva di vita in Europa.

Creare un corridoio umanitario che unisca Grecia ed Italia significherebbe salvare tantissime vite umane, vite di donne uomini e bambini. E’ paradossale come nell’Europa unita possa circolare liberamente qualsiasi merce mentre gli esseri umani restano subordinati ad un assurdo sistema di permessi e visti che, con il Regolamento Dublino, trasforma il paesi del Sud Europa in enormi gabbie e serbatoi di contenimento. E’ paradossale come l’austerità economica sia un valore comune mentre i diritti siano subalterni alla convenienza dello sfruttamento lavorativo.

Gli effetti dell’accordo Italia-Grecia sono drammatici, abbiamo assistito negli anni a tante, troppe riconsegne sommarie di minori non accompagnati e di richiedenti asilo dai porti dell’Adriatico. Le riammissioni violano gli obblighi che l’Italia ha assunto ai sensi del diritto nazionale e internazionale. La polizia portuale non effettua degli screening adeguati per i bambini, i richiedenti asilo, e le altre persone che hanno bisogno di protezione, e limita il loro accesso alle organizzazioni non governative, che dovrebbero garantire l’assistenza primaria per l’esercizio dei loro diritti.
Facciamo appello a chi oggi in Grecia parla di una nuova stagione dei diritti affinchè una netta presa di iniziativa da entrambe le sponde dell’Adriatico porti in tempi brevi alla denuncia ed al blocco degli accordi di riammissione, primo concreto e praticabile passaggio verso l’abolizione del Regolamento Dublino e la costruzione di reali e sicuri canali umanitari.

Chiediamo ai singoli, alle associazioni, alle organizzazioni umanitarie, ai collettivi e a chiunque creda in un diritto di asilo europeo di sottoscrivere questo appello per costruire insieme una campagna di respiro europeo contro il Regolamento Dublino e gli accordi di riammissione.

Chiediamo alle realtà greche attive nel campo dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo ed a chi oggi in Grecia, su questi stessi terreni, ha responsabilità istituzionali di aprire un confronto diretto e di costruire un percorso comune per
un Adriatico che non sia più un luogo di morte e disperazione ma un mare di diritti

Primi firmatari:
Progetto Melting Pot Europa, MEDU (Medici Per I Diritti Umani), Fondazione Terre des Hommes Italia, Ambasciata dei Diritti Marche, Ass.ne Razzismo Stop Venezia, Ass.ne Richiedenti terra – Trento, Ass.ne Razzismo Stop – Treviso, Scuola di Italiano LiberaLaParola del CSO Pedro – Padova, Scuola di Italiano Liberalaparola – Venezia, Comitato delle associazioni per la Pace e Diritti Umani di Rovereto,gruppo ricercatori attivisti “S/Murare il Mediterraneo