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Arrivi sulle coste delle isole egee: il governo greco “dà i numeri”

Aegean Boat Report, 29 gennaio 2020

Photo credit: Liana Spyropoulou (Moria, Lesbo)

Sabato (25 gennaio n.d.R.) il portavoce del governo greco Stelios Petsas ha affermato che: “l’afflusso migratorio si è placato, sia via terra che via mare” come diretta conseguenza del potenziamento delle forze e delle misure di polizia prese per migliorare la sorveglianza dei confini del paese. È difficile capire se questa affermazione sia frutto di stupidità o solo di semplice ignoranza.

Solitamente quando le persone usano le statistiche per evidenziare un messaggio specifico e per nascondere informazioni che non sono favorevoli alla propria causa, lo fanno in modo sottile. Sembra invece che Stalios Petsas abbia frainteso anche i fatti più elementari divulgati dal suo stesso governo.

Diamo un’occhiata alla cosiddetta diminuzione degli arrivi sulle isole greche.
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È difficile capire a che cosa lui la stia in realtà equiparando, e si, è vero che si registra una diminuzione nelle ultime due settimane dovuta al maltempo, ma provare a speculare sul maltempo sembra un tentativo disperato anche per questo governo.

Finora a gennaio sono arrivate sulle isole greche dell’Egeo 2.627 persone, e questo rappresenta un aumento del 79% se comparato con lo stesso periodo del 2019, quando arrivarono 1.467 persone. Non serve un dottorato per capire che non c’è stata alcuna diminuzione.

La scorsa settimana Petsas ha annunciato che 11.000 richiedenti asilo saranno spostati dalle isole alla terraferma, ma questa informazione risulta abbastanza inutile in quanto non ha aggiunto niente riguardo ai tempi del ricollocamento.

Nel 2019, 37.351 sono state trasferite sulla terraferma, nel 2018 sono state 29.469. Finora, nel 2020, 2.979 persone sono state trasferite sulla terraferma e quindi ci auguriamo che a un certo punto, quest’anno, il governo raggiungerà gli 11.000.

Ha anche aggiunto che 9.000 persone sono state spostate dalle isole verso delle strutture sulla terraferma, evitando ancora una volta di dare informazioni riguardo i tempi o il numero di individui arrivati sulle isole nello stesso periodo. La ragione per cui queste informazioni sono state omesse è ovvia; da quando il nuovo governo si è insediato, la popolazione sulle isole greche è aumentata del 145%, da 17.000 a giugno 2019 a quasi 42.000 oggi.

Rilevare un qualsiasi successo politico in ciò che il governo ha fatto in relazione agli arrivi e alla popolazione delle isole greche dell’Egeo sembra impossibile. In effetti le isole sono più affollate che mai prima d’ora, le persone vivono in condizioni che possono essere descritte solamente come inumane. Chi ha votato per questo governo sta cominciando a capire che la situazione non migliorerà, al contrario peggiorerà.

Ancora una volta saranno le persone che migrano, vulnerabili e in cerca di un rifugio, a pagare le conseguenze di una mancata solidarietà tra gli stati membri dell’Unione Europea e le politiche dei governi di destra.

Sulle isole la situazione sta pericolosamente sfuggendo di mano e la tensione sta crescendo; se non verrà fatto niente per ridurre la popolazione, i prossimi mesi saranno impegnativi.

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Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
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