Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Assemblea nazionale on line: Siamo qui. Sanatoria subito

Venerdì 8 maggio alle ore 19.00

Disegno: Valentina Nessenzia

E’ trascorso poco più di un mese da quando come campagna “Siamo qui – Sanatoria subito” abbiamo pubblicato “l’Appello per la sanatoria dei migranti irregolari ai tempi del Covid-19”, con il quale chiedevamo al governo un’immediata regolarizzazione di tutte le persone sprovviste di permesso di soggiorno presenti in Italia, estesa a coloro che titolari di un permesso precario sono a serio rischio irregolarità.

L’ampia risonanza dell’appello, sottoscritto da quasi 500 realtà sociali e migliaia di adesioni individuali, e le successive iniziative virtuali hanno dimostrato come il tema del pieno riconoscimento dei diritti alle persone migranti, scomparso per molti mesi dall’agenda della politica istituzionale, sia invece ampiamente sentito e costituisca una delle priorità del nostro paese. Sui diritti fondamentali non ci può essere alcun compromesso: è giusto e doveroso garantirli ed estenderli a chi ne è privo, a maggior ragione in un momento di crisi sanitaria ed economica come quella che stiamo vivendo.

Le dichiarazioni pubbliche del Governo invece indicano un orientamento opposto. La feroce polemica che contrappone i ministri del Lavoro e degli Interni dimostra come il problema non sia garantire i diritti alle persone, ma la mano d’opera al settore agricolo! Le bozze di legge che stanno circolando sono largamente insufficienti, pur configurando uno spazio di discussione dentro al quale dobbiamo inserire con forza la nostra voce. Il provvedimento che segnerà la vita di seicentomila persone migranti potrebbe essere contenuto già nel prossimo “decreto maggio” che il Governo presenterà a brevissimo. In queste ore, alle dichiarazioni dei ministri sta facendo eco la stomachevole retorica delle destre xenofobe e razziste.

È urgente una presa di parola pubblica, visibile ed incisiva mentre è aperto il dibattito pubblico su questo tema, dobbiamo costruire un’agenda di iniziative e di mobilitazione per conquistare una regolarizzazione slegata dal ricatto del lavoro.

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