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da Repubblica.it del 15 dicembre 2010

Australia, naufraga barcone di immigrati 50 morti. Gli abitanti assistono impotenti

L'imbarcazione con a bordo donne e bambini si è schiantata contro gli scogli della Christmas Island. La Marina e i cittadini cercano di mettere in salvo i sopravvissuti. Un altro natante salvato da una nave

Dramma sulle coste australiane. Un barcone di legno con a bordo decine di profughi, fra cui molte donne e bambini, è affondato nel mare in tempesta al largo del territorio australiano di Christmas Island, nell’Oceano indiano, fracassandosi contro gli scogli e spaccandosi in due, sotto gli occhi atterriti dei residenti dell’isola.

Si teme che decine di passeggeri siano annegati e un primo bilancio fatto da fonti mediche parla di almeno 50 morti, mentre continuano freneticamente gli sforzi da parte di equipaggi della marina e dei servizi doganali e di residenti dell’isola per strappare persone al mare in tempesta.

Testimoni hanno detto di essere stati svegliati dalle grida e di aver assistito impotenti mentre corpi esanimi e rottami venivano gettati contro le scogliere. Una serie di foto pubblicate sui siti dei giornali mostrano il barcone di circa 9 metri colpire gli scogli e spaccarsi e corpi sballottati dalle onde fra i rottami. L’isola è a sud di Giava e ospita il maggiore centro australiano di detenzione di richiedenti asilo.

“Un’imbarcazione di trafficanti di uomini si è infranta sugli scogli”, ha riferito il premier facente funzione Wayne Swan. “Diverse persone sono state salvate, ma purtroppo sono stati anche recuperati dei corpi”. Non è noto quante persone fossero a bordo nè da dove provenissero, ha aggiunto Swan. Si ritiene tuttavia che si tratti principalmente di iracheni e iraniani. Le condizioni del mare sono così agitate che una nave della marina
non ha potuto attraccare nell’isola per sbarcare richiedenti asilo prelevati da un’altra imbarcazione.