Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bangladesh – Protezione umanitaria al richiedente: il rimpatrio comporterebbe il ritorno a povertà estrema

Tribunale di Bari, decreto del 16 maggio 2020

Un’interessante pronuncia del Tribunale di Bari che giustifica la protezione umanitaria al richiedente bengalese riconoscendo come il motivo alla base della sua migrazione sia una storia di estrema povertà e vulnerabilità e, di fatto, di privazione dei diritti fondamentali.

Il Tribunale afferma: “Il richiedente in caso di rimpatrio, afferma di non avere una abitazione in cui vivere poiché il suo terreno è stato venduto per pagare il suo viaggio……nessuno potrebbe aiutarlo economicamente poiché i suoi fratelli hanno la propria vita, non avrebbe modo di garantire le cure necessarie al fratello affetto da una grave patologia cardiaca al quale invia puntualmente parte delle somme guadagnate lavorando in Italia. Fin dal suo arrivo qui, infatti, ha sempre colto ogni opportunità di lavoro per aiutare la sua famiglia .

Un eventuale rimpatrio esporrebbe il ricorrente ad un traumatico e grave regresso socioeconomico e sicuramente ad una situazione di grave vulnerabilità e di privazione dei diritti umani fondamentali, considerando –nell’ambito della valutazione comparativa sopra richiamata- la situazione di gravissima povertà in cui si trovava nel suo paese (situazione che si inserisce con connotazioni personali in un contesto socioeconomico complessivo non certo favorevole), dovendosi anche tenere presente che il richiedente non avrebbe nemmeno un luogo in cui vivere; di contro, In Italia il ricorrente ha avviato un serio percorso di integrazione lavorativa percependo anche una retribuzione congrua ad assicurare un’esistenza dignitosa, riuscendo anche aiutare la propria famiglia ragione per la quale, tra l’altro, ha deciso di lasciare il Bangladesh“.

– Scarica il decreto
Tribunale di Bari, decreto del 16 maggio 2020