Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bangladesh – Tortura e altri maltrattamenti sono ancora molto diffusi

Tribunale di Lecce, ordinanza del 29 giugno 2018

Il Giudice riconosce la protezione sussidiaria al ricorrente eseguendo una attenta analisi della situazione socio politica in Bangladesh.

«Da informazioni attuali consultate sul paese di origine emerge che in Bangladesh “il diritto alla libertà di riunione pacifica ha continuato a essere fortemente limitato (…). Le forze di sicurezza hanno regolarmente eseguito sparizioni forzate, in particolare nei confronti dei sostenitori dell’opposizione. Alcune delle persone scomparse in seguito sono state ritrovate morte (…). Sono aumentate le preoccupazioni per la crescente interferenza del governo sulla magistratura (…). La tortura e altri maltrattamenti in custodia sono rimasti molto diffusi e raramente le denunce sono state oggetto d’indagine. Decine di persone sono state condannate a morte e ci sono state esecuzioni (…). Le persone Lgbti hanno ancora subito vessazioni e arresti” (si veda Rapporto Amnesty International 2017/2018).

Sempre le informazioni assunte sul Bangladesh parlano di una polizia fortemente politicizzata (così come la stessa magistratura) che è solita non solo procedere ad arresti arbitrari, lunghe detenzioni prive di garanzia, trattamenti violenti e degradanti nei confronti degli avversari politici, ma anche ad orientare le proprie indagini sulle denunce presentate in base alla vicinanza politica con il partito di governo Awami League.

Sussiste invece il concreto pericolo di un grave danno in caso di rientro nel paese, vista l’appartenenza politica del ricorrente al partito di opposizione, le denunce a suo carico da parte dei membri dell’Awami League, ed i procedimenti penali in corso. Si ritiene che tale danno possa rientrare nell’ambito di applicazione dell’art. 14 lett. b) d.lgs. 251/2007».

– Scarica l’ordinanza:
Tribunale di Lecce, ordinanza del 29 giugno 2018