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Barcellona – Il CIE di Zona Franca chiuderà 3 mesi per lavori

"Chiudere i CIE" convoca una manifestazione per chiedere che questa chiusura si converta in definitiva

Il prossimo 30 ottobre il Centro di Internamento degli Stranieri (CIE) della Zona Franca, a Barcellona, chiuderà i battenti, per ristrutturazione. L’istituzione resterà inattiva, come previsto, per tre mesi al fine di realizzare lavori di miglioramento per ordine del Ministero dell’Interno.

Manifestazione e happening davanti al CIE di Barcellona, 20 giugno 2015
Manifestazione e happening davanti al CIE di Barcellona, 20 giugno 2015

Ma cosa è successo all’interno di questo CIE? Secondo Andrés García Berrio, avvocato e membro di Chiudere I CIE (Tanquem els CIEs!) , nell’istituzione vi erano 80 persone. Durante le ultime settimane sono uscite dal centro quasi 40 di loro e questa settimana altre decine. “Gli ultimi che usciranno pare che vengano trasferiti in altri CIE”, spiega.

Mentre sono state liberate o dislocate le persone che si trovavano nel centro, a Barcellona durante queste settimane non hanno rinchiuso nessuno per la sua situazione amministrativa, misura che continuerà per almeno i tre mesi di chiusura dell’istituzione. “Si tratta senza dubbio di una grande notizia per I diritti umani, anche se insufficiente”, segnalano da Tancarem el CIE. “Il Ministero dell’Interno sta deportando persone senza che passino per il CIE, attuando la detenzione di 72 ore senza assistenza legale e senza la possibilità che un Tribunale verifichi il suo ordine di espulsione, che può essere applicata da 4 o 5 anni”.

Le organizzazioni cittadine raggruppate nella campagna Chiudere I CIE vedono in questa chiusura temporanea l’occasione per una conversione in una chiusura definitiva del centro. “L’incertezza riguardo a ciò che accadrà dopo ci fornisce un’opportunità unica per riuscire a fare in modo che non torni ad aprire mai più”, recita un comunicato della campagna, in cui si sottolinea come “dopo anni di denunce delle violazioni dei diritti umani” commessi in questo centro, dalla morte di Mohammed, Idrissa e Alik, ai reclami dei giudici di controllo e alla richiesta di chiusura avanzata dal Parlamento della Catalogna, è adesso che chiude, lo fa per riformarsi.

García Berrio ricorda che, a luglio, il Parlamento della Catalogna approvò una mozione per esortare il governo spagnolo alla chiusura del CIE di Barcellona, con l’appoggio di tutte le forze politiche catalane, tranne il PP e Ciudadanos. La mozione domandava l’avvio, il prima possibile, di un processo che avrebbe condotto alla chiusura progressiva del centro di internamento degli stranieri.

Manifestazione e happening davanti al CIE di Barcellona, 20 giugno 2015
Manifestazione e happening davanti al CIE di Barcellona, 20 giugno 2015

L’avvocato afferma che chiederanno al governo che si insedierà dopo le elezioni del 20 dicembre di rispettare il mandato del Parlamento della Catalogna. A questo proposito, Chiudere I CIE ha convocato mobilitazioni per il prossimo 30 ottobre, alle ore 18. “Faremo una chiamata ai cittadini perché lo stesso giorno stesso della chiusura si richieda di non riaprirlo”.

Links utili:
Tanquem els CIEs @TanquemElsCIEs FB