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Nuovo Corriere Barisera on line del 28 febbraio 2011

Bari – “Il Cie è in condizioni penose”

“Il Cie è in condizioni strutturali penose. Chi sta autorizzando l’agibilità, pur contenendo il numero degli ospiti, si sta assumendo una grande responsabilità”. Lo afferma Dario Ginefra, deputato del Pd, oggi in visita al Cie, centro di indentificazione ed espulsione, e al Cara di Bari dove vengono ospitati gli immigrati richiedenti asilo.
Una visita, condotta alla luce di possibili nuovi sbarchi provocati dalla crisi che sta investendo i paesi nord africani e la Libia, che segue la presentazione di un’interrogazione al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al quale Ginefra ha fatto presente i problemi pratici dei Comuni pugliesi che hanno accolto i profughi.
Riguardo al Cie, per esempio, lo stanziamento di un milione e 700mila euro per lavori di manutenzione non è ancora stato impiegato. Il fine era quello di riportare l’agibilità in tutta la struttura.
“Il flusso di immigrati provenienti dalla Tunisia ha provocato sovraffollamento in entrambe le strutture baresi – prosegue Ginefra – Il Cie ospita oggi 52 tunisini, molti dei quali in Italia da prima dei tumulti, ma una dozzina sono stati trasferiti a Bari in questi giorni denunciando d’essere stati condotti al centro d’identificazione piuttosto che a quello dei richiedenti asilo politico. Una peculiarità che però va approfondita”.
E oggi sono 108 gli ospiti del Cie, a fronte dei 192 che potrebbe accogliere, a causa dei tre moduli ancora chiusi dove erano previsti quei lavori di manutenzione per i quali non sono ancora state espletate le gare. Non è stato ripristinato in toto neanche il sistema di videosorveglianza e così Ginefra ha trovato militari in presidio sui tetti. Una presenza giustificata da lavori idraulici in corso e dalla necessità di presidiare i luoghi soggetti agli interventi di riparazione.
Il Cara, invece, ospita quasi 1400 ospiti al doppio della capienza prevista. Qui la macchina dell’accoglienza è stata definita “efficiente” da Ginefra. Ma si temono nuovi sbarchi in Sicilia e il governo non avrebbe predisposto alcun piano straordinario di accoglienza. E così il Cara si sta attrezzando a impiegare una tensostruttura e i materassi in magazzino da sistemare nell’area della mensa e delle attività sociali.
Al ministro Maroni, Ginefra ha fatto anche presente “la reale difficoltà di riuscire a mantenere l’ordine pubblico qualora si verificasse un esodo massiccio” e quanto il Comune di Bari abbia già sborsato per “la sola gestione dei minori non accompagnati”.
“Per assicurare rispetto delle garanzie minime e l’accesso alla procedura di asilo – aggiunge Ginefra nella sua interrogazione – è necessario uno stanziamento straordinario di risorse, visto il ruolo di prima fila di Bari e della Puglia nell’accoglienza dei migranti”. E a Maroni chiede quali misure intenda prendere affinché “vengano messi a disposizione immediati stanziamenti straordinari nelle more di un’eventuale intervento dell’Unione europea, con particolare riferimento a quelli destinabili alla fase di seconda accoglienza”.
Donatella Lopez