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Bari Palese è stato chiuso!

Dopo l’azione di domenica 27 luglio il centro di “accoglienza” di Bari Palese è stato chiuso.

La mobilitazione e la determinazione delle varie componenti del noborder camp di indicare in quel centro un simbolo di discriminazione, violazione dei più elementari diritti umani e detenzione illegale nei confronti dei migranti e richiedenti asilo ha vinto.

Ne abbiamo parlato con Erminia Rizzi del Forum dei diritti di Bari.

Domanda: Come commenti questa grande vittoria della chiusura di un luogo come Bari Palese e il tipo di iniziativa messa in atto?

Risposta: Questo tipo di percorso è assolutamente riproducibile in tutte le situazioni in cui ci sono sedicenti centri di accoglienza. Questo centro è stato chiuso anticipatamente rispetto alle previsioni il giorno 31 luglio, esattamente dopo tutta una serie di azioni fatte contro la struttura. La motivazione ufficiale è che le persone trattenute all’interno erano poche. Alcuni di loro sono stati trasferite nel centro di Otranto il Don Tonino Bello e il Regina Pacis di Lecce.

D: So che sei andata a Otranto a parlare con loro. Com’è la situazione?

R: Nel centro di identificazione di Otranto ci sono molti liberiani, somali e un ragazzo palestinese. Stiamo aspettando nuove indicazioni provenienti dai legali che li hanno incontrati. Le persone trasferite al Regna Pacis sono espellendi e nei loro confronti stiamo lavorando al ricorso contro le espulsioni. Poi rimangono tutti quelli che si sono “allontanati” dal campo il 27 luglio. Anche con loro stiamo agendo attraverso dei legali e la possibilità di fare ricorsi.

D: A proposito della riproducibilità dell’iniziativa del 27 luglio ed i fatti, del giorno dopo, di Torino al CPT di Corso Brunelleschi come prevedi possa proseguire la battaglia sui centri di detenzione?

R: Nei prossimi mesi, a partire da settembre, ci troveremo di fronte a molti rimpatri. È su questo che dovremmo agire in tutta Italia, per bloccarli. Poi c’è la costruzione di nuovi CPT e nuovi centri di identificazione. Credo che dovremmo lavorare per bloccarli prima che vengano messi in funzione.