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Basta accordi con la Libia. Ad Adria, sanzionato il Cantiere Navale Vittoria. Per gli attivisti è complice di “crimini contro l’umanità”

L'impresa veneta dal 2017 fornisce motovedette e addestramento alla cosiddetta Guardia costiera libica

Photo credit: Lesvos calling

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Questa mattina ad Adria, provincia di Rovigo, gli attivisti e le attiviste dei Centri Sociali del nordest e della campagna Lesvos calling hanno fatto visita e sanzionato il Cantiere Navale Vittoria. Fumogeni, striscioni e vernice rossa contro l’impresa veneta che dal dicembre 2017 è il principale partner operativo della cosiddetta guardia costiera libica, grazie agli appalti che le hanno fruttato quasi 4 milioni di euro nel quadro del memorandum tra l’Italia e la Libia. Un accordo vergognoso che proprio ad inizio febbraio, nonostante le proteste di questi ultimi anni, è stato rinnovato dal governo PD-5stelle per altri 3 anni. Da quando è stato firmato l’accordo sono 40.000 le persone intercettate e riportare in Libia.

Il Cantiere Navale Vittoria continua ad essere partner della guardia costiera libica – denunciano gli attivisti e le attiviste -. Quella stessa guardia costiera libica che usa i mezzi forniti dall’impresa veneta per respingere le persone migranti che poi vengono torturate, violentate e abusate nei lager libici, tenute segregate dai trafficanti e dalle milizie libiche.

Ed è dal dicembre 2017 – proseguono – che il Cantiere Navale Vittoria s.p.a. grazie all’accordo tra l’Italia e la Libia, rinnovato proprio in questi giorni, fa grossi affari. Per aver addestrato la guardia costiera libica, lo riteniamo complice di chi si è macchiato di crimini contro l’umanità, perché è noto quali sono le atrocità che avvengono nei centri di detenzione libici, come è noto a quale scopo sono utilizzate le motovedette fornite alla cosiddetta guardia costiera libica: non per salvare i naufraghi ma quello di riportare ai loro aguzzini le persone che tentano la fuga attraverso il Mediterraneo“.

I manifestanti hanno affisso davanti all’ingresso dell’impresa uno striscione di denuncia, vergato sull’asfalto una scritta contro il vergognoso accordo Italia-Libia e verniciato di rosso il cancello di entrata.

Riportiamo il comunicato dell’iniziativa:

Cantiere Navale Vittoria complice di crimini contro l’umanità
Basta fornire motovedette e addestramento ai trafficanti e torturatori libici!
Fermiamo l’infame accordo Italia-Libia!

Domenica 2 febbraio il memorandum tra l’Italia e la Libia, sottoscritto il 2 febbraio 2017 dal Governo Gentiloni con il governo di Tripoli di Fayez al Sarraj, è stato prorogato per altri 3 anni. Un accordo sostenuto in questi anni da tutte le principali forze di governo (PD-Lega-5stelle) italiane: voluto dall’ex ministro dell’interno Minniti, è stato prima confermato da Salvini e ora dall’attuale ministro Lamorgese.
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Pensato e strutturato per contrastare “l’immigrazione illegale” prevede una stretta collaborazione con la Guardia Costiera Libica, ovvero con quelle milizie libiche che sono impegnate nel contrabbando di esseri umani, di armi e petrolio. Le milizie, come è stato ampiamente documentato da inchieste giornalistiche che hanno svelato le scomode verità, non sono altro che mercenari al soldo del signore della guerra di turno e anello di congiunzione fondamentale nella catena del traffico di esseri umani.

In Libia non esiste nemmeno una parvenza di rispetto dei diritti fondamentali delle persone migranti: detenzione in veri e propri lager, torture, violenza, estorsioni, stupri e dallo scorso anno anche bombe che piovono sui centri, sono la normalità.

Nonostante siano in atto dei crimini contro l’umanità, l’Italia fornisce motovedette, armi e addestramento alle guardie costiere libiche. Nel biennio 2018-2019 sono finiti nelle casse di Tripoli quasi mezzo miliardo di euro (475 milioni di euro), di cui 100 milioni provenienti dall’Unione Europea. Nello stesso periodo quasi 40.000 persone migranti sono state intercettate dai libici nel Mediterraneo e riconsegnate nelle mani dei loro carcerieri.

Ed è dal dicembre 2017 che il Cantiere Navale Vittoria s.p.a. grazie a questo accordo fa grossi affari. La somma degli appalti accaparrati dall’impresa veneta sia per la “rimessa in efficienza” delle motovedette da pattugliamento e affondamento dei barconi e sia per la formazione degli “operatori della polizia libica” sfiora i 4 milioni di euro.
I rappresentanti del Cantiere Navale Vittoria sono un partner strategico del Viminale, talmente implicati negli ingranaggi letali del controllo dei confini da aver partecipato agli incontri con i vertici libici del ministero dell’interno e quelli italiani del servizio immigrazione.
Quindi non una azienda “inconsapevole” di quanto avvenga in Libia e nei lager per migranti, ma un’azienda specializzata in cantieristica navale militare e paramilitare direttamente coinvolta nel fornire le conoscenze e la strumentazione necessaria per portare avanti le attuali politiche di respingimento.

Ma gli affari del Cantiere Navale Vittoria non si limitano alla Libia: nel 2018 l’impresa ha vinto un appalto per 6,3 milioni di euro per le riparazioni delle motovedette di proprietà della guardia nazionale della Tunisia. Motovedette che anche in questo caso sono utilizzate per respingere i migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo.

Fermiamo gli accordi tra l’Italia-Libia, boicottiamo chi è complice di questi accordi!
La Libia non è un porto sicuro!
Libertà di movimento per tutti e tutte!

Centri sociali del Nordest
Campagna #Lesvoscalling

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento
Dopo il viaggio conoscitivo a ottobre 2019 a Lesvos e sulla Balkan route, per documentare e raccontare la drammatica situazione sull'isola hotspot greca e conoscere attivisti/e e volontari/e che si adoperano a sostegno delle persone migranti, è iniziata una campagna solidale lungo la rotta balcanica e le "isole confino" del mar Egeo.
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