Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Bologna – Contro il razzismo, per il diritto alla salute, noi non segnaliamo! Presidio dei medici e delle associazioni.

L’emendamento che cancella il divieto di denunciare gli immigrati irregolari che si rivolgono
alle strutture sanitarie, contenuto nel “Pacchetto Sicurezza” e già approvato in Senato, è una
norma contraria all’etica ed alla deontologia medica, al vincolo del segreto professionale
ed al dettato costituzionale che tutela la salute individuale e collettiva. I nostri ospedali ed i
nostri ambulatori offrono una garanzia di salute: sono luoghi di cura, non di
discriminazione o delazione.

Se il “Pacchetto Sicurezza” sarà approvato, con l’entrata in vigore del reato di ingresso e
soggiorno illegale, si configurerà di fatto l’obbligo di denuncia per gli stranieri non in
regola che accedono al Sistema Sanitario
, che per timore di essere identificati ed espulsi
non si cureranno o lo faranno in strutture non riconosciute. I casi più gravi ricorreranno
intempestivamente a cure d’urgenza presso il Pronto Soccorso, con conseguente
peggioramento degli esiti in salute ed aggravio dei costi. Verrà così di fatto negato ad una
categoria di individui il diritto alla salute, e si esporrà tutta la popolazione al rischio di
diffusione di malattie che tipicamente attecchiscono e proliferano dove c’è emarginazione,
povertà, mancata tutela di diritti fondamentali. Si rischia una sanità clandestina. Si rischia la
perdita del controllo sanitario. Si rischia, soprattutto, una deriva dello stato di diritto.

Non possiamo rimanere inerti di fronte a norme di stampo chiaramente discriminatorio e
razzista. Non vogliamo giungere all’obiezione di coscienza, vogliamo che tale
emendamento venga cancellato
. A sostegno di ciò si è da tempo formato un fronte ampio,
trasversale alle ideologie, che accomuna realtà diverse tra loro (Società Italiana di Medicina
delle Migrazioni, Medici Senza Frontiere, Federazione Nazionale Ordini dei Medici, Federazione
Italiana Collegi Infermieri, Osservatorio Italiano Salute Globale, Federspecializzandi,
associazioni di volontariato ecc.).
Come associazioni, gruppi e sindacati del settore, attivi nel territorio di Bologna, rivolgiamo il
nostro appello:

– ai senatori e deputati della Regione Emilia Romagna, affinché in sede di ulteriore
dibattito parlamentare si oppongano con ogni mezzo all’approvazione definitiva
dell’emendamento;
– alle istituzioni locali e regionali, affinché si impegnino – in caso di approvazione della
norma – a contrastarne gli effetti discriminatori e pericolosi, nell’ambito della propria
autonomia e competenza, garantendo con atti concreti la continuità del diritto alla salute ed
il divieto di segnalazione per tutti i migranti che si rivolgono alle strutture sanitarie.

Invitiamo gli operatori sanitari, le associazioni di volontariato e di migranti, e tutti i
cittadini a manifestare la propria opposizione al provvedimento

Martedì 17 marzo 2009, alle ore 18, in Piazza Maggiore

Promuovono:
Associazione Sokos,
Salute Senza Margini,
AsSpeBo (Associazione Specializzandi Bologna),
Federspecializzandi,
Gruppo Prometeo (Facoltà di Medicina e Chirurgia),
Coordinamento Migranti Bologna e Provincia,
Avvocato di Strada ONLUS,
Associazione Amici di Piazza Grande ONLUS,
Medici Senza Frontiere,
Emergency Bologna,
Fisioterapisti Senza Frontiere,
AIFI Associazione Italiana Fisioterapisti – Emilia Romagna,
AMISS (Associazione Mediatrici Interculturali Socio-Sanitarie),
Ya Basta Bologna,
CGIL Bologna,
Medici FP CGIL Bologna,
ARCI Bologna,
GrIS Emilia Romagna

Info e contatti:
Chiara Bodini, Ass. Sokos – ([email protected])
Sara Giordani, Ass. Sokos – ([email protected])