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Bologna – Proposta al tavolo di trattativa con il Comune per la conclusione dell’emergenza Nord Africa

L'emergenza Nord Africa è fallita? Cambiare rotta si può!

Si è tenuta giovedì 21 marzo un’altra riunione con l’Assessore Frascaroli e le realtà che stanno seguendo la situazione dei migranti che, dopo la conclusione dell’emergenza Nord Africa, ancora abitano nei centri di Villa Aldini e Prati di Caprara, non avendo altre sistemazioni abitative. Non si tratta di centinaia di persone, ma di un numero che non supera le 60 persone, per le quali l’unica prospettiva è quella di finire in strada dopo il 31 marzo, data di chiusura definitiva delle sue strutture.

Il Comune ha esordito dichiarando che solo per le situazioni di fragilità e vulnerabilità, valutabili caso per caso, sarebbe stato possibile considerare eventuali prolungamenti dell’accoglienza, in base alla disponibilità di posti e percorsi ordinari.
Questo piano di ragionamento, che alimenta la nota guerra tra poveri con cui giorno dopo giorno si assottigliano le chances di futuro per chi deve contare sugli ultimi scampoli di welfare ed accoglienza, l’abbiamo respinto fermamente.
Non è mettendo in competizione la disperazione che si risponde a situazioni frutto di una gestione irresponsabile dell’emergenza, che oltre ad aver abbandonato a se stesse migliaia di persone ha sperperato solo a Bologna diversi milioni di euro. Occorre sperimentare percorsi nuovi, abbiamo detto, dando fiducia e protagonismo ai migranti ed alle realtà che li hanno seguiti ed appoggiati, in totale solitudine, per oltre due anni. Occorre incentivare e porre le condizioni per progetti di autogestione ed autorganizzazione immediati, senza perdere tempo e senza passare da graduatorie e liste di “maggiore urgenza”. Abbiamo presentato proposte precise, che permetterebbero di costruire quella che abbiamo chiamato “accoglienza degna” dove i migranti sono al centro del progetto che li riguarda e dove il Comune garantisce alcune condizioni e garanzie minime a costo zero per le proprie casse.

Di fronte alla crisi del welfare e alla totale inadeguatezza dei Servizi Sociali, di fronte ad un sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati che lascia senza tutele l’80% degli aventi diritto, abbiamo esortato l’Assessore a compiere una scelta coraggiosa, investendo su laboratori di accoglienza nuovi.
Abbiamo chiesto una risposta in tempi brevi, non oltre martedì. Il Comune sceglierà che segnale dare: se continuare a permettere che nuove vite vengano distrutte e spinte nella disperazione o affermare che cambiare rotta si può.
Noi non abbiamo dubbi, e sabato 23 marzo saremo di nuovo in piazza con i migranti di Villa Aldini e Prati di Caprara per partecipare alla manifestazione generale dei migranti che partirà alle 15 da Piazza XX Settembre.

Diritti dignità futuro, per i migranti, per tutti!

Centro sociale TPO