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da la Repubblica del 12 agosto 2007

Bologna – “Quartieri a luci rosse a rotazione”

Bologna – La filosofia di fondo è questa: “La prostituzione è una malattia sociale non guaribile, ma curabile”. La medicina può anche fare effetto, ma solo “se sottraiamo il fenomeno agli sfruttatori, arginando la tratta delle donne da parte degli stranieri, con la consapevolezza che una quota di quelle che si prostituiscono lo fanno volontariamente”. Come? L’assessore agli Affari istituzionali Libero Mancuso un’idea ce l’ha. Anzi qualcosa di più. Una proposta, già illustrata al gruppo di lavoro nazionale del viceministro agli Interni Marco Minniti per la lotta al degrado nelle città. Quartieri a luci rosse. A rotazione, indicati dal sindaco Sergio Cofferati, che di volta in volta detterà le sue decisioni con una specifica ordinanza. Come per la rimozione delle auto in sosta, quando vengono lavate le strade, anche in questo caso con una rigida turnazione.

“Cominci a farlo sotto casa sua”, dice Alecs Bianchi, consigliere comunale de La tua Bologna, mentre tutto il centrodestra già sale sulle barricate. “Non è possibile che in una città come la nostra si sperimenti la prostituzione di strada, legalizzando di fatto il commercio delle ragazze da parte della malavita”.

In realtà, spiega Mancuso, “la scelta cadrà sui luoghi più isolati, dove le forze di Polizia hanno maggiori possibilità di contrastare la criminalità che colpisce anche queste ragazze, tanto spesso derubate, picchiate e violentate. Cercheremo di sottrarle allo sfruttamento e alla tratta, facendoci aiutare dai servizi sociali per il capitolo igiene e profilassi”. Non c’è il pericolo che quei quartieri si trasformino in ghetti da evitare? “Non penso. Certo occorrerà darsi da fare per gestire bene l’iniziativa”. Per i cittadini sarà comunque un terremoto. “A Venezia è così da anni. Lo zoning serve proprio a questo, a non penalizzare sempre le stesse strade. D’altra parte già oggi in certe zone i residenti sono pur costretti a tollerare. Non è una novità”.

Il progetto però sta insieme solo ad una condizione: “Che una legge dello Stato autorizzi il sindaco ad indicare i luoghi provvisori da far turnare”. Perché altrimenti “si rischia il favoreggiamento della prostituzione”. Da ex magistrato Mancuso ce l’ha ben chiaro: “La prostituzione è un reato gravissimo. Io penso che con la “zonizzazione” possa diventare un fenomeno solo volontario”.

Altra novità del pacchetto sicurezza, Mancuso pensa anche al “telecontrollo del divieto di fermata”. La proposta verrà portata a Roma a settembre. “E’ il quinto incontro al ministero degli Interni e mi sembra che le risposte siano tutte positive. Col telecontrollo le violazioni del codice della strada vengono rilevate dalle telecamere. Perciò nessuna contestazione immediata e conseguente rispetto della riservatezza”. A Bologna è proprio di questi giorni la lotta di vigili urbani, polizia e carabinieri, alla prostituzione sui viali di circonvallazione e intorno al polmone verde dei Giardini Margherita. Fioccano le multe (quattro solo venerdì) ai clienti che fermano l’auto accanto al marciapiede per contrattare il prezzo della prestazione. E così, a volte, basta la presenza delle forze dell’ordine col rischio di un controllo, per far cambiare idea all’automobilista.