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Bologna – Stop all’accoglienza miserabile! Marcia della dignità dei migranti provenienti della Libia

Foto e filmati della marcia a della struttura dei Prati di Caprara

Grande pomeriggio di mobilitazione dei richiedenti asilo provenienti dalla Libia che, dalle strutture di Prati di Caprara e Villa Aldini, hanno costruito una vera e propria marcia della dignità verso Piazza Maggiore, sotto al Palazzo del Comune e poi sotto alla Prefettura, per rompere il muro del silenzio che da oltre un anno e mezzo avvolge la questione dei migranti malamente accolti nell’ambito della cosiddetta Emergenza Nord Africa.
“Enough is enough! Vogliamo che cambi questa situazione, perché non possiamo continuare a vivere come bestie in un luogo che ricorda gli slums dei paesi africani, non vogliamo diventare gli schiavi neri dell’Italia: vogliamo una sistemazione dignitosa e il permesso di soggiorno!” hanno gridato dal sound system allestito dal centro sociale TPO.

E pensare che non doveva andare così, perché loro erano i “profughi buoni”, quelli scappati dalla guerra in Libia a cui il Ministro Maroni e tutti i Governatori delle Regioni promettevano accoglienza e asilo.
E’ passato più di un anno e mezzo, ma in Italia i circa 20 mila migranti distribuiti come pacchi su tutto il territorio nazionale hanno ricevuto solo accoglienza miserabile ed assistenzialismo.
A chi è stato “accolto” a Bologna non è andata meglio. Nel cuore dell’Emilia Romagna “modello ed eccellenza dell’operazione Emergenza Nord Africa” circa 130 persone di nazionalità nigeriana sono parcheggiate in un magazzino dell’area dismessa dei Prati di Caprara.
Stando alla convenzione firmata con la Protezione Civile – a cui Governo e Regioni affidarono il Piano di Accoglienza Emergenza Nord Africa – la Croce Rossa Italiana dovrebbe gestire la struttura fornendo servizi di vitto e alloggio ma anche percorsi di alfabetizzazione, orientamento ai servizi, assistenza legale, accesso a percorsi di formazione ed inserimento lavorativo, per un compenso di 40-46 euro al giorno per ogni persona. Dopo circa 18 mesi e oltre 3 milioni di euro spesi (finiti nelle tasche della CRI), i richiedenti asilo non hanno visto niente di tutto questo, e sono ancora accampati peggio che in un campo profughi, senza acqua calda, riscaldamento, percorsi di integrazione.

Ma neanche dal punto di vista giuridico è andata bene: hanno presentato la domanda di asilo d’ufficio, e solo adesso stanno arrivando le risposte, tutte negative. Del resto in 15 mila avevamo firmato la petizione Diritto di Scelta, per un permesso per motivi umanitari come garanzia di regolarità per tutti, perché sapevamo che a più del 70% di loro sarebbe stato rifiutato l’asilo.

Tra un brano reggae e l’altro, tra balli e cori, dal microfono i ragazzi per la maggioranza di nazionalità nigeriana hanno ribadito che questo è solo il primo passo verso la conquista di diritti e dignità. Infatti, mentre si sta definendo un appuntamento con il Sindaco, i migranti invitano tutti ad una grande assemblea cittadina ai Prati di Caprara martedì 6 novembre alle ore 20.

Se il 31 dicembre terminerà il Piano di Accoglienza Emergenza Nord Africa e saranno gli enti locali ad occuparsi della loro presenza, allora sarà proprio l’occasione per chiudere la vergognosa pagina dell’Emergenza, e riconoscere finalmente lo status di persone a chi è scappato dalle bombe o dalle milizie di Gheddafi, per rifiutare la prospettiva di miseria e irregolarità, per costruire insieme una città di garanzie e di opportunità per tutti.

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Vedi anche:

La Repubblica.it
Il Corriere della Sera.it