Il 10 marzo entrerà in vigore il cosiddetto permesso di soggiorno a punti, ultimo colpo di coda del Governo Berlusconi fortemente voluto dalla Lega Nord, che renderà ancora più discriminati i cittadini stranieri.
Un provvedimento che in maniera retorica ribalta il principio dell’integrazione, trasformandolo in un percorso ad ostacoli dove solamente i migranti hanno doveri e responsabilità. Con questo dispositivo si completa il disegno della legge sull’immigrazione Bossi Fini, che considera i migranti da un lato lavoratori-ospiti da sfruttare e dall’altro alimenta soggetti pericolosi verso cui aumentare le forme di difesa in quanto minaccia alla sicurezza. In questo contesto si inserisce un nuovo strumento di pregiudizio e di clandestinizzazione con cui in realtà vengono disciplinati e orientati comportamenti e stili di vita, sottoponendoli al meccanismo della verifica dei crediti. Anche la lingua italiana e in generale la conoscenza subiscono una strumentalizzazione dall’alto, diventando una barriera ai diritti e strumento di potere.
Vi invitiamo a discuterne, insieme a
Nazzarena Zorzella, avvocato Bologna
Monica Barni, Direttrice Centro Certificazione di Italiano come Lingua Straniera dell’Università per Stranieri di Siena.
Leggi:
– Permesso a punti – L’accordo di integrazione in vigore da marzo
– Se la lingua e la sua verifica diventano strumenti di potere