Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre le sezioni Fortezza Europa e Nuove Cittadinanze al TPO

Bologna – Terra di Tutti Film Festival, una finestra sull’immigrazione in Italia e nel mondo

Dall’8 al 12 ottobre torna a Bologna il Terra di Tutti Film Festival, il festival del cinema sociale dal sud del mondo promosso dalle ong GVC e Cospe. La programmazione di quest’anno intreccia diversi appuntamenti di approfondimento al calendario delle proiezioni al cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65/B) e al Tpo (via Casarini 17/5). Proprio negli spazi del centro sociale di Via Casarini 17/5 prenderanno avvio le proiezioni, con filmati dedicati al tema di confini e frontiere, siano essi esterni all’Unione Europea o all’interno del suo territorio.

Mercoledì 8 ottobre, nella giornata di inaugurazione, segnaliamo il documentario di Paolo Martino Just about my fingers, un lavoro di approfondita inchiesta sulla frontiera tra Italia e Grecia. Un confine interno all’Unione Europea che ogni giorno decine di migranti, spesso minori, tentano di forzare nascondendosi all’interno dei camion che si imbarcano dal porto di Patrasso e Igoumenitsa.

“Just About my Fingers” racconta la vita dei ‘ragazzi delle reti’, giovani costretti a spendere i loro migliori anni a caccia del sogno chiamato ‘Europa’. Mussa Khan è un ‘muhajır’, un rifugiato in cerca di un posto sicuro in cui vivere. La sua storia è quella dei tanti afghani che ogni anno, dopo aver lasciato la famiglia, percorrono migliaia di chilometri per fare domanda di asilo in Europa. Mussa Khan è solo un ragazzo. Seguendo le sue tracce, però, ci si imbatte in un intero mondo in movimento, fatto di storie, di speranze, di persone. Per realizzare questo reportage, pubblicato a puntate, l’autore ha viaggiato per due mesi sulle rotte dei migranti attraverso la Turchia, la Grecia e l’Italia; ha visitato venti diverse associazioni; ha intervistato poliziotti, camionisti, equipaggi di navi; ha incontrato trafficanti, falsari, faccendieri e intermediari.

Il programma

Mercoledì 8 ottobre – Tpo

Dalle 18.30 il festival si aprirà ufficialmente con l’inaugurazione di (S)trip to Gaza: pencils not bombs!, mostra di illustratori e fumettisti contro la guerra, destinata a diffondere una cultura di pace e raccogliere fondi per gli ospedali nella Striscia. Alle 20.30 inizieranno le proiezioni con Two at the border, documentario che racconta la storia due giovani, uno palestinese e uno siriano, che in Turchia aiutano i rifugiati ad attraversare il confine con la Grecia. Alle 22, sarà la volta di due documentari arrivati direttamente dal festival francese Alimenterre, con un focus sulla riappropriazione da parte dei cittadini dell’agricoltura, per sostenere un modello agricolo equo e per sensibilizzare i futuri agricoltori sul modello di coltivazione scelto. Riz du Benin, Riz de demain di Felix Vigne, racconta l’industria di produzione del riso in Benin, mentre Sans terre, c’est la faim di Amy Miller mostra l’altra faccia degli investimenti globali sul territorio e il loro impatto sull’agricoltura familiare.

Giovedì 9 ottobre – Tpo

Il tema è quello delle rivoluzioni. Alle ore 18.30 al Tpo l’incontro “Da Occupy Gezi alla Primavera turca” porterà il collettivo Mustereklerimiz della piattaforma Taksim Solidarity a discutere dei percorsi di lotta in Turchia contro un governo sempre più sordo alle richieste della società civile. Si parlerà di rivolte anche durante le tre proiezioni che seguiranno, sempre al Tpo: Fora da Copa di Ivan Grozny, sulle proteste in Brasile durante i Modiali di calcio, Chile’s Student Uprising di Roberto Navarrete, sulle manifestazioni studentesche in Cile per ottenere un sistema educativo libero e laico, e Cennetin Dususu di Ersin Kana, sull’occupazione di Gezi Park da parte dei cittadini turchi. Alle 22.30 l’attenzione si sposta al tema dei migranti e delle nuove cittadinanze con la proiezione di tre brevi documentari: Koubi di Clara Elalouf, Sexy Shopping di Antonio Benedetto e Adam Selo,Destination de Dieu di Andrea Gadaleta Caldarola.

Venerdì 10 ottobre – Cinema Lumière

La terza giornata del festival inizierà con proiezioni dalle 14 fino a mezzanotte. Tanti i temi che verranno toccati: dalle questioni di genere, con due film proiettati in collaborazione con il Movimento di identità transessuale, alla vita in America latina, dai conflitti africani ai problemi in estremo Oriente. Alle 20.45, un nuovo focus sulle condizioni nella Striscia di Gaza si aprirà con la proiezione di About Gaza, il documentario di Simone Camilli, il videoreporter rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba nella Striscia, firmato con Pietro Bellorini, che sarà presente in sala. Attraverso le immagini, gli autori raccontano la vita dei palestinesi, il problema dell’approvvigionamento di acqua e gli ostacoli alle famiglie nella gestione dei fabbisogni quotidiani.

Sabato 11 ottobre – Cinema Lumière

Si parte alle 14 con Nanguey Handey di Didier Bergounhoux, documentario che riflette sul ruolo delle nuove tecnologie e sul profondo cambiamento che hanno portato, seguito da Teaching Microcredit di Miko Meloni, film coprodotto dal festival insieme all’Università di Bologna, che mostra modelli diversi di microcredito in un viaggio che va dal Bangladesh all’Ecuador, passando per Mozambico e Tunisia. Alle 17.45 alla Cineteca di Bologna viene presentata Stop water grabbing!, la piattaforma online che denuncia lo sfruttamento delle risorse idriche nel mondo, negando la dignità delle popolazioni locali e determinando l’impoverimento e il degrado ambientale. Intervengono le associazioni COSPE, Altraeconomia e Comitato Acqua Bologna. Alle 19.15 seguono gli altri due film “Made in TTFF”: Eco de Femmes di Carlotta Piccinini (coprodotto da GVC e EleNfant Film), ritrae la vita, il lavoro e le speranze di sei donne che abitano in zone rurali tra il Marocco e la Tunisia, mentre Quello che resta di Antonio Martino (coprodotto da COSPE e BoFilm) va a scoprire la città di Mostar, in Bosnia, dopo vent’anni dalla distruzione del Ponte Vecchio, abbattuto durante il conflitto nei Balcani. Le proiezioni, che andranno avanti fino a mezzanotte, tratteranno argomenti dimenticati dai media mainstream: le violenze subite dalla popolazione in Bolivia (Minerita), le donne che in Burkina Faso lottano affinché i figli dei sieropositivi nascano sani (Tous mes enfants) e la vita a Calcutta, metropoli caotica, roboante, quasi disumana (The Human Horses).

Sabato 11 ottobre – ore 23.30 – TPO

earthLESS – “Eppur si muove”

Forme, colori e suoni che arrivano dal nostro pianeta per la festa di chiusura del Terra di Tutti Film Festival. Contraddizioni potenti tra natura e cemento, tra paesaggio urbano e periferico, contrasti netti che si riverseranno nei suoni e nell’atmosfera visiva della serata. Una suggestione e un invito all’ascolto per focalizzare il rapporto tra l’uomo e il suo pianeta.

Potrete ascoltare melodie intense, ritmi interrotti, beat potenti e spaziare dalla psicadelia alle danze sfrenate. Didjeridoo, darabouka, bendir, berimbao prendono la forma dell’elettronica e imbastiranno il tappeto sonoro che darà vita a una dancefloor ricercata. Ad aprire la serata il progetto ASHROOHM di Gabriele Gubbelini accompagnato alle percussioni da Mimmo Mellace e alle chitarre da Nico Canzoniero. Il trio nasce dall’interesse per i suoni etnici e le atmosfere elettroniche. Il progetto si fonda su ritmiche tribali per lo più attinte dalle culture musicali del bacino del Mediterraneo, arricchite dal suono profondo ed ipnotico del didjeridoo, sulle quali si sviluppano temi e linee melodiche che spaziano dall’etnico fino a spunti di pura psichedelia stile anni ’70, abbracciando anche le sonorità elettroniche più attuali. Ashroohm diviene un mantra ipnotico e suggestivo.

A seguire un live/dj set a cura del Collettivo UrbanResistDance che da tempo lavora su percorsi urbani inediti, sperimentando forme di aggregazione alternative in contesti di abbandono e disagio o in non-luoghi facendoli ri-vivere attraverso la musica e il ballo.

Domenica 13 ottobre – Cinema Lumière

Il pomeriggio di domenica 13, dopo l’apertura delle 14 con il focus “Una domenica africana”, sarà tutto dedicato al documentario. Alle 18 il regista Stefano Liberti introdurrà Container 158, firmato con Enrico Parenti: il film mostra la vita quotidiana al campo rom di via di Salone a Roma, dove l’amministrazione ha raggruppato più di 1000 persone. Alle 19, in conclusione delle proiezioni pomeridiane e prima delle repliche dei film vincitori del festival, sarà proiettato Sexy Money di Karin Junger, un’esclusiva Terra di Tutti in collaborazione con Gender Bender, festival internazionale sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale. Il documentario racconta la storia di alcune ragazze nigeriane venute in Europa come prostitute e poi tornate in Nigeria per costruirsi una nuova vita.

Saranno due i premi assegnati direttamente dal festival da due giurie di qualità: la miglior produzione italiana e la miglior produzione internazionale. Oltre questi ci sono due menzioni speciali, una dedicata alla memoria del cooperante Benedetto Senni e dedicato ad Africa, sviluppo sostenibile, agricoltura e lotte per la terra, e la seconda è “Fairtrade Italia”, sul commercio equo e solidale.

Sostieni l’indipendenza

Da quest’anno Terra di Tutti Film Festival chiede al suo pubblico di contribuire alla libera circolazione di immagini e di idee: 3 euro possono bastare. All inclusive: si entra, si accede a tutte le proiezioni ed eventi e si sostiene il festival.

Il programma completo è disponibile su www.terradituttifilmfestival.org

Info:

Tel. 051 546600 (COSPE) Tel. 051 585604 (GVC) E-mail: [email protected] Sito web: www.terradituttifilmfestival.org