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da La Repubblica del 28 ottobre 2005

Boom immigrati, sono 3 milioni e più istruiti degli italiani

Rapporto Caritas: già il 5% della popolazione, nel 2015 saranno il doppio

CATERINA PASOLINI

ROMA – Sono pagati meno di un italiano e sono molto più istruiti di noi. Tra loro tanti sono i laureati che si ritrovano a fare gli operai, le badanti nelle nostre case. Sono gli immigrati regolari raccontati dal Dossier Caritas-Migrantes 2005, un popolo che cresce e in fretta nelle nostre regioni: erano 144mila gli stranieri nel 1970, ora sono diventati 2 milioni 800mila. Rappresentano il 5% della popolazione italiana, in linea con la media europea, piazzandoci al terzo posto dietro Germania dove sono 7,3 milioni e la Francia con 3,5.

E se la tendenza di arrivi, ricongiungimenti e nascite continuerà a questi ritmi secondo la Caritas gli immigrati dovrebbero raddoppiare entro dieci anni superando i 5 milioni e mezzo di regolari. Un dato che inquieta il ministro delle Riforme Calderoli, della Lega, che parla di «invasione» che il carroccio “ostacolerà con ogni mezzo». E annuncia «tolleranza zero, che vuol dire “alzo zero”, contro questa forma di masochismo a favore di chi vuole cancellare la nostra identità».
Alle sue parole ribatte la Caritas: «Gli immigrati sono una risorsa per l´Italia dal punto di vista demografico e occupazionale sono un´opportunità piuttosto che una minaccia».

Ogni anno legalmente arrivano in Italia circa 200mila stranieri dall´Europa dell´est, dall´Oriente, Sudamerica ed Africa mentre più di 500 clandestini muoiono al largo delle nostre coste. E chi arriva vuole restare, costruire e portarvi la famiglia tanto che i figli degli immigrati sono mezzo milione, rappresentano un decimo delle nascite totali e più del 4% della popolazione studentesca.
Ma dove vivono gli stranieri? Soprattutto nelle grandi città come Roma, dove ci sono 8mila imprese nella provincia con immigrati come titolari, e Milano dove rappresentano già il 10 per cento della popolazione. Il 59% risiede al nord (La Lombardia è la regione record con 652mila residenti), il 27 al centro e il 14 al sud. Il dossier stima in 2milioni 160mila, ovvero il 9% della forza lavoro, gli immigrati per i quali prevalgono contratti a termine o a tempo parziale e che sono vittime di incidenti sul lavoro molto più degli italiani.
Quasi la metà degli stranieri è impiegata nei servizi, il 44,8% nell´industria, il 13% nell´agricoltura mentre ben 100mila sono diventati piccoli imprenditori. Mezzo milione di donne, soprattutto romene ucraine e polacche, lavora nelle nostre case come colf o badanti nonostante spesso abbiano una laurea in tasca visto che tra gli immigrati ha finito l´università il 12,1% contro il 7,5 %degli italiani.

Arrivati in Italia e ben decisi a rimanere, gli immigrati trovano spesso difficoltà ad affittare alloggi per cui sempre più spesso scelgono appena possono di comprare. Una casa su otto, soprattutto da ristrutturare e in zone periferiche, è stata acquistata ad cittadini extracomunitari per una spesa di 10,2 miliardi.