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dal sito dell'ass. Diritti per tutti Brescia

Brescia – Prosegue l’occupazione della gru e la protesta

Aggiornamenti

Ecco chi sono i nostri fratelli sulla gru
Brescia, 3 novembre 2010
Chi sono i 5 migranti al quinto giorno di occupazione della gru del cantiere della metropolitana di Brescia? Ecco la loro autopresentazione:
Arun, pachistano di 24 anni, proveniente da Gujarat, il distretto del Punjab dal quale arriva la maggior parte della grande comunita’ pachistana di Brescia, la piu’ numerosa: in Italia da 4 anni, a casa ha lasciato i genitori e 4 sorelle e fratelli; ha l’equivalente del titolo di studio di terza media. Si e’ mantenuto distribuendo in nero volantini pubblicitari, stipendio circa 500 euro al mese; orario di lavoro non definito, a volte anche piu’ di 10 ore al giorno. E’ volontario alla moschea pachistana della citta’.
Jimi, egiziano, 25 anni. Da 5 anni in Italia, per 3 ha lavorato in nero come operaio metalmeccanico generico in una piccola ditta della provincia. In agosto ha perso il lavoro. Lavorava 6 ore al giorno per 650 euro. In Egitto ha lasciato i genitori un fratello e una sorella. Ha un diploma tecnico-informatico.
Rachid, 35 anni, proveniente dal Marocco. La sua famiglia, in nordafrica, e’ composta dai genitori e da 6 sorelle e 2 fratelli. Ha fatto solo il primo anno di scuola media, e’ in Italia da 4 anni , ha svolto lavori saltuari e ditribuiva volantini pubblicitari, stipendio 450 euro al mese.
Sajad, 27 anni pachistano della zona di Gujarat. E’ in Italia da tre anni e da tre anni non vede la moglie, i genitori e 4 fratelli e sorelle. E’ laureato con un master in lingue. Ha fatto lavori saltuari.
Singh, 26 anni, arrivato nel nostro paese nel 2005, partito dall’India l’anno prima. Ha 4 fratelli e sorelle oltre i genitori. Scuole medie e lavori saltuari, sopratutto distribuzione di volantini.

Brescia 3 novembre 2010, ore 9, quinto giorno sulla gru.
Alle 8 di stamattina, allo scadere dell’ultimatum posto dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, dall’alto della gru si sono affacciati Arun, Jimi e Singh; finalmente dopo tre giorni di pioggia facevano breccia i primi raggi di sole. “ Non scenderemo fino a quando non avremo i permessi di soggiorno, non abbiamo nulla da perdere” hanno detto Arun e Jimi “vogliamo un incontro con il ministro e un presidio ; qui sopra la lotta e’ dura ma non abbiamo paura di nessuno” , poi hanno salutato agitando le mani e augurando il buongiorno a tutte le persone presenti sotto la gru per manifestare solidarieta’ ed appoggio alla loro protesta. Ieri verso la mezzanotte, il responsabile della Pastorale migranti della Diocesi di Brescia, padre Mario Toffari, con un caschetto bianco e imbragato dai pompieri, era salito in cima alla gru accompagnato dal rappresentante della comunita’ egiziana: toccava a lui comunicare la proposta emersa dopo ore di riunione del Comitato composto da Prefetto, Questore, Comandante dei carabinieri, della polizia locale e della guardia di finanza, da Sindaco e vicesindaco e, per l’occasione, allargato a CGIL, CISL e rappresentante della Curia. Un presidio temporaneo per 15 giorni in un luogo da definire, gestito dal centro migranti della Diocesi e da CGIL e CISL; istituzione di un Tavolo presso la Prefettura di Brescia per discutere sulle problematiche poste dalla sanatario. Questa proposta era addirittura accompaganata da un ultimatum: accettare e scendere dalla gru entro le ore 8 di stamattina altrimenti l’offerta sarebbe stata ritirata e la questione sarebbe poi diventata un problema di ordine pubblico, minacciando ritorsioni contro gli occupanti della gru e contro l’Associazione Diritti per tutti anche per le penali di centinaia dim migliaia di euro che il Comune dovrebbe pagare all’azienda che sta realizzando la metropolitana per il blocco dei lavori. La risposta, gia’ comunicata ieri notte a Padre Toffari e’ poi stata ribadita simbolicamente alle ore 8: ultimatum rigettato, la lotta prosegue!

Non lasciamo soli i fratelli sulla gru!!! Sabato 6 novembre tutti alla manifestazione, concentramento alle ore 15 in Piazza della Loggia a Brescia.

Brescia 2 novembre, ore 9
Siamo inzuppati di acqua perche’ il telone con cui ci proteggiamo questa notte non ha tenuto, la pioggia era molto forte; comunque non ci arrendiamo, non scenderemo sulla gru fino a quando non ci saranno risposte positive per i permessi di soggiorno e per il nostro presidio”: queste sono state le prime parole pronunciate stamattina da Arun e Rachid, anche a nome degli altri tre giovani migranti che hanno trascorso la terza notte sulla gru del cantiere della metropolitana in Piazza Cesare Battisti-Via S faustino. La notte piu’ dura, per il freddo e per la pioggia che e’ stata battente e continua. Oggi doveva riprendere il lavoro nel cantiere ma tutto e’ rimasto bloccato.
Ieri centinaia di persone, migranti e italiane, hanno sostato ininterrottamente sotto la gru ed e’ stato creato un magazzino in un locale della Parrocchia di S. Faustino con decine di capi di abbigliamento pesante portati da cittadini solidali, per garantire ai 5 fratelli della gru cambi di indumenti asciutti ogni 4-5-ore.
Sempre ieri la Diocesi di Brescia ha preso posizione con un comunicato di Padre Toffari, della Pastorale migranti, in cui si afferma che la sanatoria colf e badanti ha dato origine ad ingiustizie ed imbrogli e che deve essere trovato un accordo “che garantisca loro di ridiscutere le diverse posizioni in vista di un reale accordo rispettoso dei diritti umani.” Il processo a Sauro che si doveva svolgere oggi al Palagiustizia sara’ sicuramente rinviato e per questo e’ stato sospeso il presidio in tribunale, mentre permane quello sotto la gru. L’appello che viene lanciato a tutto il movimento degli immigrati e degli antirazzisti a livello nazionale e’ quello di organizzare immediatamente iniziative di solidarieta’ in tutte le citta’ italiane a sostegno della lotta dei migranti per la sanatoria. Non lasciamo soli i fratelli sulla gru!

Brescia, 1 novembre ore 9
Abbiamo la forza?”: dall’alto dei 30 metri della gru, Arun ha gridato col megafono piu’ volte questa domanda rivolgendosi alla folla solidale presente davanti al cantiere che rispondeva: “Si”! e poi lo slogan ritmato: “Se permesso non sara’, resteremo sempre qua”; cosi’ ieri sera i 5 migranti rimasti sulla gru hanno manifestato la loro determinazione a proseguire la protesta.
Questa notte ancora pioggia battente e forte vento ma i giovani nella cabina di guida e sulla piattaforma, con piu’ spazio vitale a disposizione, sono riusciti a ripararsi e a dormire, cosi’ che stamattina si sono svegliati con il morale alto. Hanno ricevuto la colazione e a pranzo arriveranno i pasti preparati dalla moschea pachistana della citta’. Per tutto il giorno proseguira’ il presidio di solidarieta’ sotto la gru e alle ore 18 e’ prevista un’assemblea per preparare le iniziative dei prossimi giorni, a partire dalla presenza di domani mattina (dalle ore 9-9,30) al Palagiustizia per il processo a Sauro, arrestato e poi rilasciato durante la carica dei carabinieri di sabato scorso in Via S Faustino.

Brescia ore 8 di domenica 31 ottobre
E’ stata una notte molto difficile, per il forte vento e la pioggia, quella trascorsa dagli immigrati sulla gru che da ieri pomeriggio occupano nel cantiere della metropolitana di Piazza Cesare Battisti a Brescia. La gru oscillava e si muoveva paurosamente e i migranti non riuscivano a ripararsi dalla pioggia perche’ solo in 2, massimo 3, possono entrare nella cabina; gli altri sono sulla piattaforma all’esterno coperti in maniera molto precaria con cerate e teli di plastica.
La loro determinazione non e’ pero’ venuta meno, solo un giovane ragazzo e’ stato fatto scendere verso le 4 di notte perche’ non c’era abbastanza spazio fisico: gli altri scenderanno solo quando il Ministero avra’ aperto una trattativa seria per la regolarizzazione di tutti i migranti che hanno avuto il rigetto della domanda di sanatoria colf e badanti dell’anno scorso e solo quando sara’ ripristinato il presidio permanente in Via Lupi di Toscana davanti all’ufficio unico per l’immigrazione della Prefettura; presidio che e’ stato vigliaccamente raso al suolo ieri pomeriggio su ordine del leghista Rolfi mentre carabinieri e polizia stavano caricando i manifestanti in Via S Faustino.
Il giovane che e’ sceso non e’ stato fermato ne’ identificato dalla pattuglia di polizia presente in zona. Tutta la notte decine di immigrati e di attivisti sono rimasti sotto la gru, mentre altre decine riposavano nei locali messi a disposizione accanto al cantiere nella parrocchia di S Faustino.
Nel quartiere interculturale del Carmine, teatro ieri dello scontro con i carabinieri, e’ partita una gara di solidarieta’: i gestori di alcuni ristoranti e kebabberie hanno dato la disponibilita’ a rifornire di piatti e generi alimentari i loro fratelli sulla gru, mentre molti altri residenti hanno portato tele cerate, piumini, giubbotti e indumenti di lana per il freddo. E’ stata anche creata una cassa di resistenza: i contributi possono essere portati a Radio onda d’urto oppure consegnati direttamente a Sonia del gruppo di appoggio logistico ai fratelli della gru.
L’assemblea del presidio per i permessi di soggiorno e delle realta’ antiraziste ieri sera ha deciso una mobilitazione permanente: oggi e domani presenza di massa sotto la gru, con assemblee alle ore 18; martedi’ 2 novembre presenza di massa al Palagiustizia di Brescia in mattinata (seguiranno informazioni sull’orario) quando sara’ processato per direttissima il compagno arrestato e rilasciato dopo le pressioni dei manifestanti ieri pomeriggio; nei giorni successivi cortei di quartiere e sabato 6 novembre grande manifestazione per i diritti, per la sanatoria, contro la violenza di stato, contro gli sfratti e tutte le leggi razziste: concentramento alle ore 15 in Piazza della Loggia.
Non lasciamo soli i fratelli sulla gru!!!