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Bulgaria. Ai confini d’Europa si muore ancora

Migranti provenienti da tutto il mondo continuano a morire in Bulgaria

Foto tratta da https://www.balcanicaucaso.org/

Domenica 4 giugno attorno alle 4 del mattino, come riportato dagli attivisti di Bordermonitoring, dieci persone sono morte sulle strade bulgare, nel tentativo di lasciare il paese e proseguire il loro viaggio verso la loro idea di Europa.
Il furgone, guidato da un ragazzo bulgaro senza patente di appena 16 anni, si è schiantato su un albero lungo l’autostrada Trakia tra le città di Plovdiv e Sofia, vicino alla città di Pazardzhik.
L’incidente è costato la vita a nove persone, tutti provenienti dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Siria, più il ragazzino alla guida. Ad oggi, scrivono gli attivisti, due migranti sopravvissuti all’incidente sono ancora in condizioni critiche; assieme ad altri quattro si trovano al momento in ospedale e loro sembrano essere fuori pericolo.

Ogni anno, migranti provenienti da tutto il mondo continuano a morire in Bulgaria. All’inizio di quest’anno, il corpo di una donna Somala è stato ritrovato nella zona sudorientale del paese, troppo debole per procedere con il gruppo con cui viaggiava 1. Qualche giorno dopo, due uomini provenienti dall’Iraq sono stati ritrovati morti a causa delle temperature estremamente basse dell’inverno bulgaro vicino al villaggio di Izvor 2, con evidenti segni di ipotermia. Molti rischiano quotidianamente la loro vita, già in pericolo nei loro paesi d’origine.

È chiaro che la chiusura della cosiddetta Balkan Route a marzo 2016, forzata e voluta da governi europei e non, ha di fatto interrotto quel “corridoio umanitario” creatosi nell’estate 2015, costringendo così le persone a usare metodi sempre più pericolosi per raggiungere l’Europa e attraversare le sue frontiere militarizzate, nel disperato tentativo di sottrarsi ai respingimenti sempre più spesso accompagnati da abusi della polizia.

  1. http://bulgaria.bordermonitoring.eu/2017/01/03/breaking-news-somali-migrant-dies-near-the-bulgarian-turkish-border/
  2. http://sofiaglobe.com/2017/01/06/two-migrants-found-dead-in-bulgarias-bourgas-region-as-temperatures-plummet/

Maddalena Avòn

Sono Maddalena Avon, vivo e lavoro a Zagabria dopo essermi laureata a Bologna con una laurea in Relazioni Internazionali specifica su studi e ricerca sull’est Europa.
Lavoro al Centro studi per la Pace di Zagabria e sono attiva in diversi collettivi nella regione come quello dell'Iniziativa Welcome!
Mi occupo di supporto diretto dei migranti e richiedenti asilo in Croazia, lavorando più nello specifico sul monitoraggio e la denuncia dei pushback e le violenze ai confini.