Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

CIR: fallimento Europa. Conclusioni consiglio europeo scandalose

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) è sconcertato dalle conclusioni del Consiglio Europeo Straordinario di ieri il cui obiettivo, ricordiamo, era prevenire le morti in mare dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti.

L’unica novità introdotta è l’aumento della dotazione finanziaria di Triton che viene portata a 9 milioni di euro, cifra che ripartita tra i 28 Stati dell’Unione corrisponde alla ridicola somma di 321mila euro ognuno. Ma il mandato di Triton non è stato rivisto e rimane quindi centrale sia il controllo delle frontiere, prioritario rispetto alla ricerca e salvataggio in mare, sia il limite del raggio di azione circoscritto a 30 miglia dalle coste Italiane. Il CIR è gravemente preoccupato che con questi presupposti Triton non possa adeguatamente sostituire Mare Nostrum garantendo una effettiva sicurezza per i migranti e rifugiati che attraversano il Mediterraneo.“Ci saremmo aspettati come minimo risultato, una piena assunzione di responsabilità in materia di soccorso e ricerca in mare con l’ampliamento del mandato di Triton. Avere più soldi e più navi, ma piazzate a 30 miglia dall’Italia e non in acque internazionali o a ridosso della Libia, non vuol dire avere la capacità di realizzare efficaci operazioni di salvataggio” dichiara Roberto Zaccaria Presidente del CIR.

Della protezione dei rifugiati e dei migranti nelle conclusioni non c’è alcuna traccia. Solamente la previsione di stabilire un programma di reinsediamento su base volontaria per 5mila rifugiati riconosciuti. “L’Europa lancia allarmi con Frontex parlando di 1milione di profughi pronti a “invadere” le nostre coste, ma risponde da una parte rinforzando le misure per prevenire le migrazioni irregolari e dall’altro prevedendo di far entrare in modo protetto la irrisoria cifra di 5mila persone. Che fine faranno gli altri 955mila? Vogliamo ricordare che lo scorso anno in Italia il 60% delle persone che ha richiesto asilo, dopo una rigida procedura, è stata riconosciuta bisognosa di protezione e che tra le prime nazionalità di quanti sbarcano nel nostro Paese ci sono Eritrei e Siriani. Pensare alla distruzione delle barche e al mandato dato all’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri per esplorare tale opzione è ridicolo sia in termini di reale fattibilità, come molti esperti militari stanno dicendo in queste ore, sia in termini di salvaguardia delle vite umane. Se impediamo loro di venire e non gli offriamo alternative, magari non li vedremo morire nel Mediterraneo, ma moriranno comunque: in Libia, Siria, Eritrea o in viaggi ancor più disperati. L’Europa non ha fatto l’unica cosa realmente importante per salvare la vita dei profughi e dei migranti: permettere vie alternative e sicure di accesso. Misure che esistono e sono realizzabili: canali e visti umanitari, domande d’asilo da paesi terzi, un massivo programma di reinsediamento. Ma anche una diversa politica in termini di visti d’ingresso per motivi di lavoro.” dichiara Christopher Hein direttore del CIR.

Sul superamento del Sistema Dublino, il CIR è convinto che non ci possa essere un sistema rigido di distribuzione all’interno dell’Europa, ma l’unica via possibile è una condivisione di responsabilità sulla base dei legittimi interessi dei richiedenti asilo e dei loro legami già esistenti.

Infine, vogliamo sottolineare il vergognoso linguaggio utilizzato: verbi che parlano solo di lotta, sconfitta e non di protezione.

Links utili:
Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) è sconcertato dalle conclusioni del Consiglio Europeo Straordinario di ieri il cui obiettivo, ricordiamo, era prevenire le morti in mare dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti.

L’unica novità introdotta è l’aumento della dotazione finanziaria di Triton che viene portata a 9 milioni di euro, cifra che ripartita tra i 28 Stati dell’Unione corrisponde alla ridicola somma di 321mila euro ognuno. Ma il mandato di Triton non è stato rivisto e rimane quindi centrale sia il controllo delle frontiere, prioritario rispetto alla ricerca e salvataggio in mare, sia il limite del raggio di azione circoscritto a 30 miglia dalle coste Italiane. Il CIR è gravemente preoccupato che con questi presupposti Triton non possa adeguatamente sostituire Mare Nostrum garantendo una effettiva sicurezza per i migranti e rifugiati che attraversano il Mediterraneo.“Ci saremmo aspettati come minimo risultato, una piena assunzione di responsabilità in materia di soccorso e ricerca in mare con l’ampliamento del mandato di Triton. Avere più soldi e più navi, ma piazzate a 30 miglia dall’Italia e non in acque internazionali o a ridosso della Libia, non vuol dire avere la capacità di realizzare efficaci operazioni di salvataggio” dichiara Roberto Zaccaria Presidente del CIR.

Della protezione dei rifugiati e dei migranti nelle conclusioni non c’è alcuna traccia. Solamente la previsione di stabilire un programma di reinsediamento su base volontaria per 5mila rifugiati riconosciuti. “L’Europa lancia allarmi con Frontex parlando di 1milione di profughi pronti a “invadere” le nostre coste, ma risponde da una parte rinforzando le misure per prevenire le migrazioni irregolari e dall’altro prevedendo di far entrare in modo protetto la irrisoria cifra di 5mila persone. Che fine faranno gli altri 955mila? Vogliamo ricordare che lo scorso anno in Italia il 60% delle persone che ha richiesto asilo, dopo una rigida procedura, è stata riconosciuta bisognosa di protezione e che tra le prime nazionalità di quanti sbarcano nel nostro Paese ci sono Eritrei e Siriani. Pensare alla distruzione delle barche e al mandato dato all’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri per esplorare tale opzione è ridicolo sia in termini di reale fattibilità, come molti esperti militari stanno dicendo in queste ore, sia in termini di salvaguardia delle vite umane. Se impediamo loro di venire e non gli offriamo alternative, magari non li vedremo morire nel Mediterraneo, ma moriranno comunque: in Libia, Siria, Eritrea o in viaggi ancor più disperati. L’Europa non ha fatto l’unica cosa realmente importante per salvare la vita dei profughi e dei migranti: permettere vie alternative e sicure di accesso. Misure che esistono e sono realizzabili: canali e visti umanitari, domande d’asilo da paesi terzi, un massivo programma di reinsediamento. Ma anche una diversa politica in termini di visti d’ingresso per motivi di lavoro.” dichiara Christopher Hein direttore del CIR.

Sul superamento del Sistema Dublino, il CIR è convinto che non ci possa essere un sistema rigido di distribuzione all’interno dell’Europa, ma l’unica via possibile è una condivisione di responsabilità sulla base dei legittimi interessi dei richiedenti asilo e dei loro legami già esistenti.

Infine, vogliamo sottolineare il vergognoso linguaggio utilizzato: verbi che parlano solo di lotta, sconfitta e non di protezione.

Links utili:
www.cir-onlus.org