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Ca’ Farsetti – “Venezia per il diritto d’asilo”

Il Vice Sindaco Simionato: c'è poco da celebrare! Preoccupazione per i profughi arrivati dalla Libia

Nell’aprire la Giornata del Rifugiato, mercoledì mattina nel salotto buono di Ca’ Farsetti, il vicesindaco di Venezia Sandro Simionato non si è nascosto che non c’era tanto da celebrare. E non solo per i sette migranti che proprio ieri – alla vigilia della loro “festa”! – sono affogati nel tentativo di raggiungere le nostre sponde a bordo di uno sputo galleggiante. Simionato ha ricordato come, nonostante le iniziali promesse di riformare la vigente legislazione in tema di accoglimento e di superare finalmente la Bossi Fini, il nuovo ministro si sia arenato su altri problemi (leggi: la solita scusa della crisi), lasciando tutto come stava. Ne consegue che il peso dell’accoglimento continua a gravare sui Comuni virtuosi, come quello di Venezia appunto, senza nessun sostegno da parte di un Governo che, al contrario, persegue una politica che, disumanità a parte, ha abbondantemente rivelato limiti e contraddizioni. Non tema dunque il vicesindaco di Venezia, quando si augura che il 20 giugno non diventi mai una occasione per vuote celebrazioni di Stato. La Giornata Mondiale del Rifugiato per noi è e rimarrà una occasione di lotta. Lo sanno bene i numerosi migranti intervenuti a Ca’ Farsetti per portare le loro testimonianze di vita. Lo sanno bene gli operatori dello Sprar, il sistema di protezione per i richiedenti asilo ed i rifugiati, che hanno approfittato dell’occasione per diffondere un loro comunicato stampa in cui si denunciano le condizioni in cui versa il loro servizio costretto a rispondere a 7500 richieste di asilo con una disponibilità di soli 3 mila posti. “Alla vigilia della cessazione degli interventi per la cosiddetta emergenza Nord Africa – si legge – non nascondiamo la preoccupazione per le sorti delle 21 mila persone ancora accolte nelle strutture attivate dalla protezione civile. Con la nostra scarsa disponibilità non potremo certo dare una risposta a quanti non sono ancora in grado di proseguire autonomamente il loro cammino in Italia”.

La Giornata di Ca’ Farsetti, intitolata “Venezia per il diritto d’asilo”, ha avuto come cardine la presenza di Nadan Petrovich, autore del libro “Rifugiati profughi sfollati” e di Abdallah Bac, attivista per i diritti umani e la democrazia in Siria, venuto a testimoniare la tragica situazione in cui versa il suo Paese.

La sera prima della Giornata del Rifugiato, al Paradiso Perduto, si è svolta un incontro organizzato dalla comunità afgana di Venezia, dalla Rete Tuttidirittiumanipertutti e dalla Tenda per la Pace e i Diritti di Staranzano. Musica, video e performance teatrali per raccogliere fondi a favore di un progetto per costruire una scuola in Afganistan.

La Giornata si è chiusa invece con una serata alla sala San Leonardo, sempre a Venezia, una iniziativa dedicata ai Cie e in particolare a quello di Gradisca d’isonzo dove solo pochi giorni fa una commissione parlamentare, finalmente riuscita ad entrare dopo non poche richieste, ha denunciato una situazione ben al di là dal poter essere considerata solamente “lesiva della dignità umana”. Già! Anche questa è la festa che l’Italia organizza per i richiedenti asilo.

Riccardo Bottazzo

Sono un giornalista professionista.
La mia formazione scientifica mi ha portato a occuparmi di ambiente e, da qui, a questioni sociali che alle devastazioni dei territori sono intrinsecamente legate. Ho pubblicato una decina di libri tra i quali “Le isole dei sogni impossibili”, edito da Il Frangente, sulle micronazioni dei mari, e “Disarmati”, edito da Altreconomia, che racconta le vice de dei Paesi che hanno rinunciato alle forze armate. Attualmente collaboro a varie testate cartacee e online come Il Manifesto, Global Project, FrontiereNews e altro.
Per Melting Pot curo la  rubrica Voci dal Sud.